giovedì 30 giugno 2016

Vicious (I stagione)

Puntate brevi ed esilaranti, attori di grandissimo talento, stile molto teatrale e british humor. Mescolate tutto e otterrete Vicious!


Freddie e Stuart sono una coppia omosessuale che convive da ormai 50 anni e, come qualsiasi vecchia coppia, passano il loro tempo a punzecchiarsi, attorniati dai loro vecchi amici.
Prima fra tutte Violet, donna sulla cinquantina, che flirt con qualsiasi uomo le capiti a tiro ed è perennemente ospite dei due. Vi sono poi Mason, uomo tirchio e dal giudizio fin troppo facile, e Penelope, signora anziana con seri problemi di memoria. La vita di questa allegra brigata riceve uno scossone quando arriva un nuovo inquilino del loro palazzo, Ash, un ragazzo giovane e di bell'aspetto che attira l'attenzione non solo di Vi, ma anche di
Freddie e Stuart, dando così origine a molte gag sulla sessualità dei personaggi, ma senza finire sul volgare.
Il rapporto tra i protagonisti è una continua altalena fra amore-odio, infatti tutti si vogliono bene, ma le continue battute fanno quasi supporre un certo fastidio della presenza dell'altro, fattore di cui non sono immuni nemmeno i due protagonisti. Infatti Freddie e Stuart non fanno altro che sperare nella morte dell'altro o a ricordare i fallimenti in cui uno di loro è incappato, ma vi sono dei momenti in cui sono una coppia amorevole e dolce.
La capacità dei due attori è proprio quella di rendere questo rapporto eccezionale attraverso il modo di interagire fra di loro. Una sola è l'effusione esplicita a cui il pubblico assiste, per poi passare unicamente a sguardi, piccoli gesti e quel continuo cercarsi e avvicinarsi l'uno all'altro.
In pochi minuti sono diventati la mia coppia preferita in assoluto!
In tutto questo, però, si inserisce un ingenuo e spiazzato Ash, che ogni giorno va da i due 'nonnini' a chiedere consigli o parlare con loro per poi trovarsi sempre al centro di flirt indesiderati. E' continuamente in imbarazzo per le avance gratuite che deve subire, ma, soprattutto, è spiazzato da quei modi stravaganti e così teatrali dei vari personaggi che lo circondano.
Ash è il tipico ragazzo moderno, che va in discoteca, esce spesso con delle ragazze e che cerca di essere indipendente (quasi una Penny di The Big Bang Theory in versione maschile e inglese), che non capisce del tutto quei comportamenti strambi, ma che comunque apprezza perché parte di questa nuova e stramba famiglia.
I ritmi di narrazione non sono veloci, molto spesso sono lunghi, con lunghi dialoghi, proprio per questo apprezzo la scelta di realizzare episodi da solo 20/25 minuti. In questo modo risultano le puntate risultano piccole pillole di comicità facilmente digeribili. Una comicità che non si interrompe mai, nemmeno un secondo.
Appena finisce una battuta ne inizia un'altra e tutte sono del medesimo ed eccellente livello, sembrano quasi spontanee e vengono calcate nei momenti giusti, portando veramente a una comicità di altro livello. Infatti non è detto che se amate le commedie (come il sovracittato TBBT) amiate anche questa serie, perché è un tipo di humor diverso, che potrebbe risultare, appunto, molto lento, dove a farla da padrone sono i toni di voce e le espressioni, non la battuta in sè.
(N.B. fidatevi! Quando ho iniziato a vedere Vicious aveva appena finito di mettermi in pari con TBBT e ci ho messo un po' ad abituarmi a questo cambiamento di stile)
Fra gli ingredienti vi avevo indicato anche la teatralità della seria. Molto spesso questo aggettivo viene usato in modo negativo per indicare un modo di recitare esagerato, qui invece lo uso con la sua reale connotazione!
La serie è teatrale, non solo perché gli attori sono dei grandi nel mondo shakespeariano, proponendoci, quindi, una recitazione diversa da quella a cui siamo abituati, ma anche per la scenografia. Rare le scene fuori dall'appartamento di Freddie e Stuart, concentrandosi su inquadrature fisse e rari cambi di camera, quasi a sottolineare che gli attori si muovono in un palcoscenico, entrando e uscendo dalle scene proprio come farebbero se fossero in uno spettacolo teatrale.
Vicious è una serie leggera e divertente, che ti tiene attaccato al PC o alla TV i veri appassionati di humor inglese, breve ma intensa, con degli attori grandiosi.
Un piccolo gioiello da vedere assolutamente!

sabato 25 giugno 2016

Criminal Minds

Volete provare l'emozione della caccia?
Entrare nella mente della vostra preda?
Capire cosa si nasconde nella mente del peggior serial killer del mondo e cosa l'ha portato a quelle azioni?
Ma volete trovare anche una nuova famiglia con cui vivere mille nuove avventure?
Bene, allora la serie che vi consiglierò in questo post fa proprio per voi!
Si tratta di Criminal Minds!


Dopo 11 anni questa serie riesce ancora a tenere il pubblico con il fiato sospeso grazie al modo di diluire le informazioni, ai casi mai banali e lanciando piccole briciole di pane che ci permettono di presagire una tempesta che colpirà la squadra, ma senza avere la certezza del quando e del dove, arrivando a portare il 'nemico' anche fuori da quella determinata stagione.
Tra colpi di scena, momenti da cardiopalma e altri, invece, malinconici, ci vengono racconte le vicende della squadra di Analisi Comportamentale dell'F.B.I. che si occupa di trovare e riconoscere i serial killer attraverso lo studio del loro modus operandi e l'analisi della loro psiche. E' un lavoro che li porta a viaggiare in diversi Stati degli U.S.A., allontanandoli per alcuni periodi dalle loro famiglia.
Ma, alt!, i drammi familiari non sono esattamente una parte costituente della trama. Ci sono, certo, ma fanno da cornice al caso, magari regalando al protagonista di turno un nuovo modo di vedere la sua vita o quello che gli sta succedendo.
Insomma, vita privata dei personaggi e le indagini sono ben diluite, compensandosi in modo perfetto.
Le stagioni sono un continuo crescendo di trame, di complessità, ma anche di stile. Infatti alla regia si susseguono molti registi (tra cui anche Thomas Gibson e Matthew Gray Gumbler, che sono anche protagonisti della serie e che hanno dato forma a degli episodi veramente entusiasmanti soprattutto per le scelte fotograiche) che cercano di rendere ogni ripresa e scelta profondamente legata e inerente al tipo di storia che si vuole narrare. Alcune scelte stilistiche vengono così abbandonate, per essere riprese solo in momenti più calcolati (come l'uso del green screen, nella prima e nella seconda stagione molto usato, per poi apparire solo in determinati contesti).
Come già detto le trame si complicano. Se prima la narrazione era molto lineare e dava riferimenti palesi sul ritorno di quel determinato personaggio in una puntata futura, dalla terza le cose diventano più velate, lasciando in sospeso molte cose, senza sapere esattamente che ruolo avranno queste nella trama, oltre a essere usate in alcuni momenti anche molto lontani tra di loro.
I colpi di scena, potremmo dire, vengono posti in modo 'sbagliato': il cattivo finale solitamente si mostra agli eroi alla fine della stagione, ma in Criminal Minds può apparire all'inizio, nella stagione precedente come personaggio minore, può essere sconfitto dopo pochi episodi come durare intere puntante, fino al momento di massimo di rottura, oppure essere immediatamente sostituito da qualcun altro, dando quasi un'idea realistica della loro vita. Non tutto funziona in modo lineare o ha il medesimo peso: un nemico non aspetta la fine dell'anno per presentarsi, un grande eroe può morire anche in modo stupido o per mano di un folle che viene catturato dopo un paio di ore. Questa è la realtà dei fatti.
Qui non ci sono certezze, se non che il male esiste!
Meraviglioso è il rapporto che si instaura tra gli agenti, che si vedono come una grande famiglia, di cui anche noi siamo parte. Con lo scorrere delle puntate conosciamo i loro segreti, i loro punti di forze e le loro debolezze. Sbocciano davanti a noi, mostrandoci le sfumature di persone reali che devono convivere con un lavoro che spesso li annienta.                                                                 Anche se vediamo l'episodio a letto, sul divano o su una sedia, siamo con loro a soffrire, a ridere e a lottare, e perdiamo un pezzo di noi ogni volta che qualcuno di loro va via, anche solo per un breve periodo.
Nel corso degli anni, infatti, il cast ha subito diverse modifiche e con l'arrivo della dodicesima stagione si respira una grande ventata di novità. Finora le scelte fatte dai produttori non si sono rivelate sbagliate, regalando sempre personaggi fenomenali, anche se non sempre all'altezza delle figure precedenti, e con attori in grado di dare il massimo, quindi incrociamo le dita sperando che il tiro rimanga sempre perfetto.

martedì 21 giugno 2016

Liebster Award 2016

Ehm...prova...prova... *microfono fischia* ok, funziona...
OK, FangirlSaM ha più di un anno e tra altri e bassi, i misteri della rete e della prima collaborazione, stiamo crescendo. Non solo con voi followers, ma anche all'interno del blog, con l'entrata in scena di Beatrice *la spinge in avanti*

Heilà! Salve a tutti, sono Bea *saluta con la mano*, eeeh… sono un pochino nuova di questo mondo, quindi perdonatemi se faccio qualche gaffe ogni tanto! U.u Appena la mia collega mi disse che eravamo state nominate per i Liebster Award ero estasiata (non appena mi spiegò in che cosa consisteva), e non ci potevo credere! 

Ci saranno tante novità (come il magico bottone per diventare lettori fissi del blog), tra cui un futuro restyling della grafica, aggiunta di nuovi contenuti e temi molto più ampi.
E visto che siamo ancora piccole piccole, minuscole nel grandissimo e sterminato mondo del web, ci sentiamo veramente onorate di essere state nominate da Il mondo di Kiki per la Liebster Award 2016.


Le regole sono molto semplici:
1) Ringraziare il blog che ti ha nominato e assegnato il premio
2)Rispondere alle domande che ti pone il blog che ti ha nominato
3)Nomiare 11 blog che hanno meno di 200 iscritti
4)Creare 11 domande a cui i blog che hai nominato dovranno rispondere
5)Informare i blog della nomina

Come già detto siamo in due a gestire attualmente il blog, quindi risponderemo entrambe alle domande di Fede, che ringraziamo tantissimo per l'opportunità che ci ha dato.

E adesso mettiamoci in moto! Pronta Beba?

Yes!
Quindi, ecco a voi uno sprazzo della nostra piccola vita, che gira intorno a libri e serie tv. Un bacio a tutti, buona lettura! ;)

1.Quali libri salveresti dall'incendio?
Bella domanda...di sicuro il librone con all'interno tutte le indagini di Langdon e tutti gli Harry Potter, ma farei veramente molta fatica a lasciare gli altri dentro a bruciare.

 Sicuramente IT, the Dome e gli altri (pochi!) libri che ho di Stephen King! Però è anche vero che farei il possibile per salvarli tutti!

2.Quali libri hai letto più di una volta?
 Praticamente tutti, ma di sicuro quelli che ho letto di più sono stati Eragon e La bambina con la valigia, sono i libri che mi hanno accompagnato per la mia infanzia e nella mia adolescenza, e ancora adesso, quando li riprendo in mano, rimangono affascinata dalla loro storia.

1     Inferno, di Dan Brown, Alice in Wonderland….ed ora mi sto rileggendo I Miserabili, di Victor Hugo. Si, sono matta, ma adoro come scrive! È proprio il fatto che si prenda così molto tempo per descrivere luoghi, vicende storiche e gli intrigati complessi emotivi che muovono ciascun personaggio che mi ammalia ad ogni lettura. Non ti sta solo raccontando una storia, ti sta creando ESATTAMENTE lo scenario in cui questa è ambientata, senza errori o sfaccettature personali, se non minime! Era l’Everest della letteratura, ed ancora dopo secoli riesce ad affascinare!


3.Qual'è il tuo autore preferito?
Non ho esattamente un autore preferito, nel senso classico.
Non è che mi metta a urlare perché è uscito il nuovo libro di quello o di quest'altro scrittore, in quanto trovo che alcuni tipi di scrittura si trovino bene in alcuni contesti, mentre in altri no (come la Rowling, ho apprezzato molto Harry Potter, ma il Seggio Vacante l'ho trovato noioso, tanto da non riuscire a finirlo). 
Ma uno dei pochi autori che non mi ha ancora deluso è Dan Brown. Adoro il suo modo di scrivere che fa scivolare le pagine davanti agli occhi senza fatica, scorrono via quasi senza peso, anche se i temi non sono esattamente dei più leggeri. Sembra di essere lì con Robert Langdon a indagare con l'orologio che scorre inesorabile e i cattivi alle calcagna, perché le descrizioni sono precise ma non prendono troppo tempo. 

1    Mmmmh….sono indecisa tra Stephen King e Victor Hugo. Ma si, al diavolo: Stephen King, ora e per sempre! Adoro le atmosfere di suspence che crea nei suoi libri. Ma la cosa che mi ha fatto innamorare di lui è che prende paure normalissime, che tutti abbiamo provato almeno una volta nella vita (come quella per il buio, per i clown, per i cani o della solitudine), li modella, li plasma con una maestria tale da ricrearli, in maniera più oscura e terrificante, e poi te li scaglia contro! E tu non puoi fare altro che sentirti un bambino che ancora si nasconde sotto le coperte quando ha paura! Divino!


4.Qual'è il tuo personaggio preferito?
Hermione Grager tutta la vita.
Mi identifico molto in lei, nella sua passione per i libri, per il suo coraggio e per la sua forza d'animo. Mi è capitato spesso di essere associata a lei dai miei compagni di classe, soprattutto quando alzavo la mano per rispondere a tutte le domande dei professori (ehm...).
Un altro personaggio che amo è Louisa Clark di Io prima di te.
E' un personaggio che compie una grandissima trasformazione durante il racconto, che ha superato mille difficoltà e che si sacrifica per il bene degli altri, senza però perdere la sua simpatia e la sua felicità.

1    Trascendo ora dal mondo dei libri per entrare in quello della cinematografia: Ash, di Evil Dead! Interpretato dal mitico Bruce Campbell! Il primo horror, anzi, il primo vero e proprio film che ho visto solo con mio padre…anzi, che lui voleva vedere con me. Ci sono estremamente affezionata, anche se un uomo rozzo, volgare, lievemente alcolizzato e con una tendenza alla melodrammaticità non è il classico modello convenzionale che di solito le bambine hanno! ;)


5.Un libro che tu hai amato che il resto del mondo  ha odiato
Questa è facilissima! I promessi sposi!
L'ho letto tutto, anche se la prof ci aveva dato il permesso di saltare alcune parti o interi capitoli. Ero talmente presa dalla storia che non mi sono mai fermata, nemmeno per sbuffare per le eterne descrizioni.

      La Divina Commedia, di Dante Alighieri! La maggior parte dei miei coetanei, al solo sentirne il nome gli scorre un brivido lungo la schiena!


6.Un libro che letto in giovane età ti è piaciuto molto, ma ad una rilettura in età adulta non ti è paiciuto
Direi Baciami e Uccidimi della Henderson e Evernight della Gray. Li ho riletti non molto tempo fa e li ho trovati senza un filo logico e leggermente improbabili.
E pensare che avevo dei meravigliosi ricordi legati a loro...

1    Non saprei….questa è una domanda difficile. La corona del drago, di Uri Orlev. Da piccola mi aveva conquistato, poi rileggendolo di recente mi ha infastidito la trama poco solida, il fatto che i personaggi non avessero spessore e che riprendeva (malamente) lo stile delle fiabe per bambini.



7.Un libro o una saga con la copertina bellissima
Paris di Rutherford. Questo libro l'ho veramente comprato esclusivamente per la copertina che fa così anni '30. L'adoro, davvero, prenderei tutta la saga proprio per questo motivo... ma forse è meglio che prima legga almeno il primo volume XD.

       I Segreti di Nicholas Flamel, di Michael Scott. Copertina bellissima, la saga…ancora di più! Un delicato intrico di folklore, mitologia, storia e alchimia, il tutto ambientato nei giorni nostri. L’idea che un Nicholas Flamel di quasi 800 anni scarrozzi in giro per Manhattan ed universi paralleli assieme a due gemelli che, equivocamente, tutti pensano abbia rapito è affascinante!



8.C'è stato un film che hai preferito al libro?
La bussola d'oro, non ho amato il libro, l'ho trovato troppo lento in alcuni punti, facendo molta fatica a finirlo, mentre il film l'ho amato e l'ho rivisto parecchie volte.

Stardust, tratto dall’omonimo romanzo di Neil Gaiman. E Angeli e Demoni. Il film era molto più coinvolgente, e , sinceramente, ho apprezzato di più lo sviluppo della trama nei due film rispetto che nei libri



9.Due libri che non devono mancare nella libreria
Direi Peter Pan e Bambini occupate Disneyland. Sono due libri che mi hanno insegnato a sognare e a  non dimenticare di osservare il mondo con gli occhi dei bambini, riuscendo così a trovare sempre il lato bello e favoloso delle cose.


n     The Importance of Being Ernest, di Oscar Wilde, e Il Giro del Mondo in 80 Giorni assieme a Viaggio al Centro della Terra, di Jules Verne. Con loro ho imparato a ridere, e devo dare la colpa a Verne per questa voglia irrefrenabile che ho di viaggiare e conoscere mondi nuovi.



10.Che ne pensi di comprare libri usati?
Argh! Ne ho comprati di mia spontanea volontà solo due volte, dopo aver controllato che fossero intonsi, perfetti, come nuovi, mentre gli altri mi sono stati regalati e sono sottolineati, hanno le pagine spiegazzate e questa cosa mi fa andare fuori di testa. Quindi dipende da cosa e come lo trovo.

1    Domanda difficile. Direi che principalmente dipende dallo stato in cui li trovo: se sono rovinati, spiegazzati, sottolineati o comunque tenuti malamente, preferirei prenderlo nuovo, o prenderlo dalla biblioteca. Anche se generalmente lo “abbandonerei” solamente se ci fossero delle pagine mancanti: amo i libri, sono stati i compagni più fedeli che abbia mai avuto nella mia vita, sempre presenti quando ero da sola, triste o volevo evadere dalla realtà. E quindi vedere un libro in pessimo stato mi fa sempre stringere il cuore, e per quello che posso farei sempre il possibile per tentare di “rianimarlo”, e ridargli la vita che gli è stata tolta. Quindi diciamo che generalmente sono positivamente concorde a libri usati.



11.Ti piace regalare libri?
Sì, perché un libro è qualcosa di intimo, qualcosa che può rimanere nell'animo di chi lo riceve, proprio per questo li regalo solo a chi amo e sono certa di conoscere fino in fondo.

       Enormemente. Purtroppo poche persone intorno a me apprezzerebbero questo tipo di regalo…ma a quei pochi adoro regalare sogni e nuovi mondi!


Bene, bene! Abbiamo risposte a tutte le domande, direi che possiamo passare alla nomina dei blog!
Abbiamo provato a cercare blog che non fossero giù stati nominati, ma purtroppo non ci siamo riuscite, quindi so sorry...




E le domande a cui dovranno rispondere sono *si sfrega le mani*

1)Il genere a cui non puoi assolutamente rinunciare
2)Il libro che ti ha più terrorizzato
3)Qual'è il tuo cattivo preferito?
4)Il finale che hai odiato, e che vorresti cambiare immediatamente
5)Tre personaggi con cui intraprenderesti un viaggio in terre sconosciute
6)Quale libro consiglieresti al tuo peggior nemico?
7)Quando e dove leggi?
8)Personaggio femminile che hai più odiato?
9)Un libro che ti vergogni di aver letto
10)In quale dei tanti mondi che hai letto (o visto nelle serie tv) vorresti entrare per non uscire mai più?
11)Il libro che ti ha cambiato la vita

Detto questo...Pace, vita e unicorni per tutti!
Silvia e Beatrice

mercoledì 15 giugno 2016

La Bottega dei Suicidi

La Bottega dei Suicidi (Le Magasin des suicides) è un film d'animazione prodotto nel 2012.
Scritto e diretto da Patrice Leconte, è un adattamento dell'omonimo romanzo di Jean Teulé, realizzato con la tradizionale tecnica del disegno animato in due dimensioni.

Ambientato in una città francese nel periodo della crisi, dove c'è una profonda depressione generale correlata ad un altro tasso di suicidi, troviamo la famiglia Tuvache, proprietari della Bottega dei Suicidi, un negozio dove si poteva trovare tutto l'occorrente per suicidarsi.
La vita di questa famiglia viene sconvolta però dall'arrivo del terzo figlio, Alan, un bambino inspiegabilmente felice, che, man mano che cresce, trasmette felicità e gioia di vivere. Ed, ovviamente, in una città dove si fanno i soldi grazie alla disperazione della gente, questo nuoce gravemente agli affari.
Grazie però a suo sorriso, e ad un gruppo di amici, Alan riesce a combattere la tristezza generale, a far innamorare la sorella, e a far ridere suo padre.

In Italia il film è uscito in anteprima nazionale il 21 dicembre 2012 al Cinema Flamma di Roma per poi esser distribuito a partire dal 28 dicembre dello stesso anno. La sua uscita è stata accompagnata da non poche polemiche: la Commissione di Revisione Cinematografica aveva bollato la pellicola come vietata ai minori di 18 anni, scelta presa unicamente in Italia, scatenando così la reazione di Sandro Parenzo (proprietario di Videa C.d. e. Spa, che si occupa della distribuzione del film). Superfluo dire che grazie al suo tonare e ad un ricorso, il divieto dei minori di 18 anni è stato prontamente ritirato.

Un film delicato, interessante e veramente speciale. Da una visione incredibilmente allegra della vita, spiegandola attraverso una cosa crudele e sconvolgente come il suicidio.
La cosa che personalmente mi ha più colpito, però, è stato il contrasto dato dal soggetto della trama, un argomento spinoso e, generalmente, da "adulto", con una cosa così infantile e spontanea come un cartone animato. Le numerosi canzoni presenti nella trama creano inoltre una sensazione di familiarità, una sorta di ricordo felice collegato ai cartoni della Disney che da piccoli guardavamo, e ci permettono di entrare meglio nella mente del personaggio, e capire il suo stato d'animo.
Insomma, un capolavoro del cinema francese; certamente il titolo è molto fuorviante, ma questo film d'animazione è un meraviglioso inno alla vita, capace di farci riflettere sulle piccole cose, da molte considerate insignificanti, come preparare delle crepes e gustarsele con la famiglia, che in realtà hanno molto potere sul nostro cuore, e hanno il potere di strapparci un caloroso sorriso.
Insomma, perdete due ore di tempo a guardarlo, perchè la ricompensa che ne avrete è di gran lunga superiore!

lunedì 6 giugno 2016

ALICE THROUGH THE LOOKING GLASS & IL SUO MERAVIGLIOSO MONDO



Siete pronti a saltare da un mondo all'altro in questa nuova avventura?
Con il primo capitolo abbiamo esplorato l'epoca vittoriana cercando Wonderland, nel secondo, invece, ci siamo ritrovati nella nostra epoca seguendo un principe in cerca della sua amata, ora con il terzo libro rimbalzeremo tra il mondo reale e quello oscuro e fantastico dei sogni!
Questa volta le avventure non avranno i colori della malinconia e dell'amore, bensì quelli della paura e dalla angoscia. Insomma, Alessia Coppola, questa volta non ci racconta una semplice storia di amore, bensì dipinge la crudeltà e la bellezza di quella realtà che è lo specchio della nostra anima: i Sogni.
Non è una partita semplice, infatti l'autrice non ci dà i soliti classici due mondi, uno l'opposto del altro, ma bensì ne crea altri ancora, tutti diversi, senza nessun punto in comune, se non la nostra cara Alice, che emerge come una persona reale e con cui possiamo identificarci quasi appieno.
Il primo mondo in cui si deve districare la nostra cara ragazza è quello che abbiamo già conosciuto con Alice from Wonderland: la quotidianità del nostro passato. E' una realtà da plasmare, che ha mille potenzialità da sfruttare e scoprire, ma che segue ancora determinate regole. Eppure con la loro sola presenza, i Matti, riescono a regalare l'ispirazione ai grandi del loro tempo e permettendoli, così, di iniziare a rompere gli schemi e di accettare l'impossibile.
Ma non è tutto oro quello che luccica!
Come abbiamo già visto, infatti, i personaggi sono rimasti scottati dalla nostra realtà, sono mutati e hanno scoperto come il mondo possa essere crudele, come non esista sempre e comunque un lieto fine.  E quindi ecco le insidie di un mondo più complesso e difficile rispetto a quello all'interno di un libro.
Disegno di Beatrice Brugiolo
Le ansie e le angosce si riflettono anche per la protagonista nel mondo dei Sogni, finendo nell'oscura e fantastica Mechaliland!
E' l'opposto della Wonderland che tutti noi abbiamo conosciuto e immaginato nel
corso degli anni, qui non c'è nessuna bizzarra e colorata natura, non ci sono personaggi allegri e divertenti, bensì è tutto di metallo e gli esseri che l'abitano hanno un che di terribilmente inquietante.
I colori vengono aboliti e il cielo nascosto da banchi di nuvole di fumo nero e denso. Tutto è circondato da un'aura di oscurità e di malvagità, eppure c'è lo stesso una certa poesia. Alessia riesce a inserirla anche nel momento più angosciante, ricordandoci come in ogni momento, anche quello più brutto, ci si può fermare e osservare la bellezza, anche se è ben nascosta.
Di tutt'altro aspetto è il regno di Iridius, che ricorda un piccolo Eden pieno di piante e fate sorridenti. Il luogo tipicamente pieno di calma e di positività, ma dove si rinchiude anche la determinazione e la voglia di vivere della nostra eroina.
Vi sono altri mondo ancora, ma non voglio rovinarvi la sorpresa. Andate a leggere il libro, ve ne innamorerete, perché è un viaggio che vi porterà a scoprire le mille sfumature che sono dall'altra parte dello Specchio.

Non vi dimenticate di partecipare al giveaway dove vi sarà possibile vincere tutta la saga in formato digitale!
Le regole sono semplicissime:
1) Diventare lettori fissi del blog partecipanti
2) Condividere il blogtour sui social e taggare tre persone
3) Commentare tutte la tappe
4) Mettere mi piace alla pagina Facebook della Dunwich Edizioni
5) Mettere mi piace alla pagina di Alessia Coppola
6) compilare form sottostante

a Rafflecopter giveaway

mercoledì 1 giugno 2016

LUI E' TORNATO di T.Vermes

Al giorno d'oggi sentiamo in continuazione molte persone che dicono: "Eh, ma se ci fosse Mussolini, si starebbe meglio!" , "Mussolini questo non l'avrebbe mai permesso!", "Ci vorrebbero il Duce e il Fuhrer!".
Ma cosa accadrebbe se il Fuhrer stesso comparisse ai giorni nostri?
E' quello che si chiede Timur Vermes, scrittore tedesco che in una brillante commedia di fantapolitica prova ad immaginare quali sarebbero i pensieri e le azioni di Hitler, catapultato ai giorni nostri, costretto a destreggiarsi goffamente tra una donna tozza al vertice del Paese (che altro non è che la Merkel), la sempre più crescente compassione nei confronti di immigrati e stranieri, e, comicamente, gruppi di neonazisti che in lui non vedono altro che un buffone.

Raccontato dal punto di vista del neo-resuscitato Adolf Hitler in forma di diario, vediamo come un dittatore il cui ultimo ricordo era il suo suicidio in un bunker a Berlino riesce a zigzagare tra la civiltà contemporanea e riuscire, nonostante i diversi usi e costumi, a diventare comunque una figura di rilievo all'interno del panorama tedesco.
Il libro è molto dettagliato dal punto di vista "storico": nell'appendice, l'autore spiega non solo gli avvenimenti citati nel racconto, che ai più potrebbero risultare incomprensibili,  ma anche le caratteristiche caratteriali e dialettiche del Fuhrer.

Insomma, un piccolo capolavoro che non stupisce sia diventato velocemente un best-seller, che conta più di 2.300.000 copie, tradotto in 41 lingue, e trasportato cinematograficamente nell'omonimo film, di questi giorni al cinema.

Un capolavoro di dialettica, storia, politica e comicità, che non solo ti regala qualche ora di risate, ma riesce anche ad insegnarti qualcosa su quell'affascinante periodo degli anni '30 e su questo personaggio su cui ci si fa sempre così tante domande.