domenica 13 dicembre 2015
THE MUSKETEERS
Serie firmata Hodges (sceneggiatore anche di A Week With Marilyn) e BBC, dimostrando che è in grado di creare serie diverse e adatte a qualsiasi tipo di pubblico.
Questa serie, infatti, si muove in modo diverso rispetto a Sherlock e Doctor Who, allontanandosi dai grandissimi messaggi che portano a riflettere lo spettatore, preferendo uno stile più semplice e avventuroso, senza dimenticare l'ironia che accompagna ogni sceneggiato made BBC.
Una serie senza pretese, che, però, ha tra le sue linee attori formidabili (tra cui Capaldi), ma che deve fare i conti con una storia molto famosa e con personaggi che hanno avuto mille e mille rivisitazioni. Gli sceneggiatori hanno cercato, perciò, di regalare una visione più moderna di questi e ci sono riusciti, regalandoci dei personaggi dalle mille sfaccettature e dai molti lati oscuri.Infatti, non ci troviamo di fronte a eroi senza macchia e senza paura, ma bensì a uomini normali con i loro pregi e i loro difetti, ma soprattutto dai passati torbidi.
La prima stagione parte a rilento, come molte volte accade alla BBC, cercando di presentarci in modo esauriente i personaggi. Molte delle prime puntante non porteranno esattamente a uno sviluppo di una trama vera e propria, puntando, bensì, a episodi autoconclusivi, per poi accelerare e dare finalmente qualche soddisfazione in più.
Viene gestito male il Cardinale Rechelieu, che in alcuni punti non si sa bene se sia o no nemico dei moschettieri, in quanto in alcuni casi si affida troppo a loro. Viene reso solo come un uomo politico che ha come scopo solo quello di salvare la Francia e privo di una vera e propria evoluione (l'unica che avviene dura un solo episodio per poi essere dimenticata).
Il finale di stagione, se pur sbrigativo, solleva il morale, lasciando in sospeso molte cose, portando lo spettatore a volerne di più
La seconda stagione, però, parte lasciando immediatamente un amaro in bocca, con la dipartita inspiegabile di Rechelieu, ma facile da spiegare con l'impegno di Capaldi nei panni del Dodicesimo Dottore, ma il tiro viene immediatamente aggiustato.
Appare, infatti, il nuovo personaggio di Rochefort, il nuovo antagonista, che riesce a mettere veramente i bastoni fra le ruote ai moschettieri, riuscendo a manipolare in modo perfetto e quasi grottesco la mente del fragile re Luigi, riuscendo a torcere le azioni dei nostri eroi a suo favore e riuscendo a screditare anche i loro atti più nobili. A differenza del Cardile, assistiamo anche a un'evoluzione del personaggio che lo porta a cambiare le sue intenzioni nel corso delle puntate, fino a stravolgerle, portando a un finale di stagione con il botto. Infatti, potremmo, quasi dire, che è lui a guidare l'intera serie e portarla alla conclusione, grazie ai suoi piani e alle sue manipolazioni presenti nella maggior parte degli episodi.
Non mancano, logicamente, le puntate che escono dal filo narrativo, ma sono molto meno rispetto alla prima stagione, preferendo dare maggiore spessore alla storia principale, che sembra costruita a hoc per il magico mondo delle fangirl. Tutto ruota, in modo molto evidente, all'amore e alle conseguenze di questo, regalando un terreno fertile per varie ed eventuali ship.
Il finale molto aperto fa attendere con ansia l'arrivo della terza stagione e, intatto, sognare qualche happy ending alternativo, che possa calmare quel piccolo mare di feels con cui si è chiusa la serie.
Buona visione!
domenica 6 dicembre 2015
LOLITA di V.Nabokov
Libro con tematiche molto complesse e, sotto alcuni versi, grottesche, che ci fanno sentire colpevoli e affascinati da questi protagonisti così oscuri e spregevoli.
La storia ci viene raccontata attraverso una confessione destinata alla giuria, scritta da Humbert Humbert, che deve subire il processo per omicidio e pedofilia.
Humbert è un uomo affascinante, che deve cercare di celare ma allo stesso tempo soddisfare la sua passione per le ninfette (queste bambine con una sensualità innata). Cercando di celare questo peccato, decide di rincorrere a un matrimonio di comodo, ma che fallisce. Fu così che si trasferisce in America, dove rimane immediatamente intrappolato nella visione di Dolores "Lolita" Haze, la figlia della sua padrona di casa, di appena dodici anni.
Lolita è una ragazza moderna, un po' rozza, indisciplinata, ma bellissima, che ha un rapporto molto burascoso con gli adulti, trovando come unico appoggio Humbert. Quest'ultimo ne rimane incantato e seguendo il desiderio di possederla decide di sposare la madre della ragazza, ma quando questa cercherà di allontanare la bambina dal nuovo nucleo familiare, decide di trovare un piano per impedirglielo.
Alla dipartita della madre Humbert e Lolita partono per un viaggio, dove finalmente l'uomo potrà averla, ma che li condurrà alla loro disfatta.
Il tema non è facile da digerire, ma proviamo quasi pena per questo uomo che crolla davanti alla sua debolezza e che sta cercando di raggiungere il suo obiettivo, per quanto il comportamento sia ignobile. Ci troviamo quindi ad appoggiarlo e fare il tifo per lui, per poi allontanarcene quando il suo comportamento è ignobile.
Per Lolita la cosa diventa più complessa, rimaniamo affascinati da questa bambina dispettosa, ma allo stesso sconvolti dalla sua precocità. E' furba, tanto da riuscire a usare a suo vantaggio le debolezze di Humbert, ma rimaniamo turbati da come definisce il loro rapporto (usando termini come violenza e stupro) o il suo comportamento davanti a richieste di prestazioni.
Nabokov riesce a dipingere due protagonisti dalle mille sfaccettature: calcolatori, freddi, passionali, infantili, ma soprattutto aguzzini e vittime allo stesso tempo.
Lo stile di scrittura è quasi dialogale, infatti Humbert sta parlando a una giuria, e scorrevole, non ci si annoiai catturati da questa storia così strana, ma affascinate. Bisogna tenere conto che il tema potrebbe richiamare, anche se lo stile se ne allontana fortemente, infatti troviamo termini sofisticati, un flusso di coscienza, quindi ci sono alcune parti che sembrano non c'entrare con la storia, ma tutto si collega in modo perfetto alla linea narrativa principale, creando un perfetto connubio tra il drammatico, il romantico e il giallo.
Rimaniamo intrappolati in una rete di misteri e di desiderio, che ci porta a volerne sempre di più, facendo entrare queste pagine nel nostro cuore.
Buona lettura!
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