La Duchessa
Anno: 2008
Regista:S.Dibb
Attori:K.Knightley, R.Fiennes, D.Cooper, H.Atwell
Dimentichiamoci la storia d'amore ambienta tra le lussuose dimore del Settecento, questo è un film che tratta di una realtà che era la quotidianità in quegli anni e che ci ricorda che gli abiti sfarzosi molto spesso nascondevano violenza e tristezza.
Ragazza ambiziosa e bella, Georgiana Spencer viene promessa in sposa al duca di Devonshire, quella che però doveva essere una vita coniugale fatta di gioia e sfarzo diviene una specie di prigione dorata. Suo marito non si interessa a lei, se non per avere il tanto agognato erede maschio, troppo impegnato nelle gioie della vita di quel tempo: i cani da caccia e le donne. Georgiana inganna il tempo tra un parto e l'altro tra feste e abiti lussuosi divenendo una vera e propria star e un modello per le donne della nobiltà, che la vogliono imitare e che la amano per i suoi gusti eccentrici. Riscuote un grandissimo successo anche tra gli uomin, non solo per la bellezza ma anche la sua intelligenza e le doti politiche, tanto da riuscire a portare il marito in una posizione sempre più di rilievo all'interno del partito di cui fa parte, senza che lui mai intervenga.
E' proprio così che incontra Grey, giovane politicante che entrerà nella sua vita, cambiandola per sempre.
ogni emozione e pensiero con uno sguardo o un minuscolo gesto, ottima anche l'interpretazione di Fiennes che riesce a dare benissimo la sensazione di un uomo freddo e insensibile ai problemi degli altri. Non mi è piaciuto, invece, Dominic Cooper troppo inespressivo e perennemente imbronciato, non si comprende mai che cosa il suo personaggio desideri o pensi, cosa fondamentale in una storia del genere, dove ai personaggi non è data la possibilità di comunicare liberamente. Le occhiate tra Grey e Georgina risultano, infatti, difficili da decifrare e molto spesso è osservando lei che capiamo che cosa sta succedendo tra i due,
ed è un vero peccato in quanto il loro rapporto è uno snodo centrale della storia.
Ma, come vi ho già detto, non è una storia d'amore questa. Georgiana non è l'eroina di una vicenda a lieto fine, è la protagonista di una storia vera, realmente accaduta, e perciò dobbiamo confrontarci con la dura verità. La ricchezza e il titolo nobiliare non portano la felicità che spesso si sogna, ma bensì conducono ad in un tunnel di tristezza e di estremi compromessi, fatti soprattutto in nome della famiglia. A ricordare questo fatto c'è Bess, un vero e proprio memurandum vivente di come la vita possa essere difficile per una donna, tanto da condurla al più empio tradimento per raggiungere il suo obbiettivo.
Bess è un personaggio che siamo portati ad odiare per buona parte del tempo, ma poi siamo portati a
capire e immedesimarci con lei, cosa che sarà costretta a fare anche un'incredula Georgiana.
Il film merita di essere visto per i costumi, le ricostruzioni storiche e per i paesaggi mozzafiato che ci regala l'Inghilterra, ma soprattutto deve essere visto per riflettere su ciò che una donna è disposta a fare per la propria famiglia, un amore che ancora oggi alberga e sostiene la nostra società.
La storia di Georgiana Spencer narrata in questa pellicola è tratta dal libro di Amanda Foreman, Georgiana, qui sotto troverete delle icone che vi permetteranno di accedere alla pagina di Amazon dove potrete acquistare il libro sia in inglese che in italiano, oltre al DVD del film.
Buona visione!
Loving Vincent
Anno:2017
Regista: D.Kobiela, H.Welchman
Attori: R.Gulaczkyk, D.Booth, E.Tomlinson, H.McCrory, J.Flynn, S.Ronan
Armand Roulin viene incaricato dal padre postino di consegnare una lettera di Vincent Van Gogh a Theo, suo amato fratello. Il ragazzo accetta mal volentieri, memore degli incresciosi episodi di cui l'artista era stato protagonista durante la sua permanenza nel suo piccolo paese.
Si dirige, così, prima a Parigi e poi a Auvers-sur-Oise dove conosce tutti coloro che sono stati toccati dalla personalità del tormentato pittore, iniziando a ricostruire la vera indole di Vincent e cercando di far luce su quelle misteriose sei settimane che si frappongono dall'ultima lettera che l'uomo a inviato ai suoi cari e alla tragica fine.
Questo film innovativo nasce dalla collaborazione della pittrice Kobiela e il regista Welchman; realizzato interamente in rotoscope, una tecnica che ha permesso, grazie al ricalco della pellicola precedentemente filmata, di rielaborare le immagini rendendole molto vicine alle opere del pittore olandese. Ci troviamo così ad affrontare un viaggio che non solo ci permette di conoscere meglio il tormentato, intelligente e brillante Vincent Van Gogh ma di fare un meraviglioso percorso tra le sue opere più famose, tra i paesaggi che ha disegnato e amato.
Il cast è a dir poco stellare, abbiamo, infatti, tra i nomi più noti la McCory (Narcissa Malfoy della Saga di Harry Potter per intenderci), la Ronan (Amabili resti, The host, Brooklyn fra le sue numerose pellicole) e Flynn (Bronn in Games of Thrones), ma più che delle loro performance bisogna parlare di come i cento artisti che hanno collaborato al progetto sono stati in grado di riprodurre fino all'ultimo dettaglio le espressioni degli attori.
I personaggi che interpretano sono persone realmente ritratte da Van Gogh e perciò i pittori ingaggiati per il film hanno dovuto in qualche modo a riprodurre ma allo stesso tempo adattare la fisionomia dell'attore a quella del quadro di riferimento. I tratti riproducono quelli dell'artista alla perfezione e con attenzione, cercando di restituire il suo stesso tocco, ma anche di dare vita a quelle figure.
Il momento in cui si nota questo impegno è nel momento della chiacchierata tra Armand e Margaret,
in cui la giovane sta per piangere e trattiene a fatica le lacrime; gli occhi lucidi vengono realizzati in modo eccellente, arrivando a farcelo percepire in modo evidente.
E la storia?
Molto spesso i film che hanno una grande fotografia o un grande impatto visivo hanno una trama che o è scontata o è piena di falle. Questo non è il caso!
Armand parte pervenuto nei confronti di Vincent per poi cambiare idea man mano che conosce la reale vicenda e che viene a galla il vero essere dell'artista, il suo tormento, il dolore e gli ostacoli che ha dovuto sopportare ogni momento della sua vita. Uomo incompreso e allontanato da tutti vive in una terribile solitudine, che sembra superare nelle ultime settimane di vita, per poi crollare irrimediabilmente nel baratro poco dopo.
Riusciamo ad immaginarci in Van Gogh, tanto da sperare in una risoluzione diversa al mistero che Armand sta cercando di sbrogliare, non possiamo credere che l'uomo che ci viene presentato sia giunto a quella tragica scelta. Eppure un piccolo spiraglio di luce ci viene presentato da due protagonisti, ma a chi vogliamo credere? Alla storia che ci viene insegnata a scuola oppure a chi lo conosce?
Qua sotto vi lascio i link per poter comprare su Amazon alcuni libri per poter conoscere meglio Vincent Van Gogh, la sua arte e la sua anima.
Animali fantastici e dove trovarli
Data:2016
Regia:D.Yates
Attori: E.Redmayne, C.Farrel, K.Waterston
Dopo ben 5 anni dall'uscita di Harry Potter e i Doni della Morte-parte 2, Yates e Rowling ritornano sul grande schermo con una nuova avventura magica che espande il mondo del maghetto con gli occhiali che abbiamo sempre conosciuto.
Perciò, siete pronti ad andare a caccia di animali fantastici e meravigliosi per tutta New York?
La storia si svolge negli anni '20, un periodo storico molto complesso per il mondo magico in quanto Grindewald, un mago oscuro molto potente, sta seminando il panico in tutte le comunità magiche. La paura arriva fino in America, dove il Ministero deve affrontare anche la crisi dovuta a una misteriosa creatura che semina panico a New York e la nascita dei Secondi Salemiani, un gruppo di fanatici che vorrebbero ricreare una seconda Salem per distruggere tutti i maghi e le streghe della città.
In questo clima complesso giunge Newton Scamander, un giovane mago appassionato di creature magiche, desideroso di studiarle e farle conoscere ai suoi colleghi maghi. Purtroppo a causa di una distrazione la valigia magica che si porta appresso viene aperta e le creature al suo interno fuggono. Ad aiutarlo nella caccia ci sarà Jacob, un babbano (no-mag per gli americani), che ci farà da tramite, infatti è proprio grazie ai dialoghi tra lui e Newt che abbiamo informazioni riguardo le creature che stanno cercando.
A fare compagnia ai due uomini ci sono Tina e Queenie, due sorelle streghe, la prima è un'ex Auror desiderosa di riprendere il suo posto come investigatrice, l'altra, invece, è una legilimens che però conduce una vita molto ordinaria (per una strega).
Ben presto i quattro vengono coinvolti nella ricerca alla creatura oscura che sta seminando il panico a New York, ma mentre Newt cerca di risolvere la questione al meglio gli Auror americani non sono della stessa opinione.
La storia si sviluppa in modo piuttosto lineare, sembra di trovarsi di fronte a un libro in movimento: veniamo lentamente introdotti nel mondo e ne rimaniamo affascinati, per poi essere catapultati nella vicenda e in un turbinio di avvenimenti. Il finale, inoltre, è alquanto inaspettato, per tutto il film siamo portati a credere a qualcosa che poi viene accuratamente smentito ricordandoci che abbiamo a che fare con la nostra meravigliosa Rowling, che riesce a rimischiare le carte sul tavolo e far cambiare tutta la storia con una semplice frase. Possiamo notare anche l'attenzione per i dettagli che la scrittrice mette in ogni aspetto: non solo crea un nuovo Ministero, una nuova autorità, che si occupa di regolare e guidare i maghi newyorkesi, ma propone anche delle diversità nel linguaggio tra il mondo inglese e quello americano, come avviene realmente nelle due lingue.
E' un capitolo introduttivo, perciò la trama non è esattamente delle migliori, ma riesce ad intrattenere e affascinare, la grafica, inoltre,rende gli animali terribilmente reali e gli attori interagiscono con questi in modo molto credibile.
Un encomio va, appunto, aquest'ultimi che sono riusciti a restituire dei personaggi affascinati. Newt viene rappresentato come un giovane uomo incompreso dagli esseri umani, ma che trova migliore e affascinante la compagnia dei suoi animali a cui si dedica con devozione e con amore. Egli è intimidito dalle persone perciò le sue frasi sono quasi sempre telegrafiche, tranne quando parla delle creature, e senza mai guardare negli occhi la persona a cui si rivolge.
Bellissimo e meraviglioso è il personaggio di Queenie, questa strega delicata e un po' svanita, consapevole di essere ignorata per la maggior parte del tempo usa il suo potere senza troppo remore. Eppure dietro al viso dolce e ai toni delicati si nasconde un personaggio coraggioso e pieno di sorprese.
Animali fantastici è il film adatto per tutti coloro che desiderano ritornare nel mondo di Harry Potter e ne vogliono sapere di più. Alcuni collegamenti e parallelismi con la saga principale sono difficili da comprendere per chi non la conosce, ma nulla di proibitivo per comprendere la trama, in quanto non c'è un vero e proprio collegamento tra le due, ed è indubbio che la Rowling provvederà a spiegare anche ai profani della serie ogni cosa. Quindi non temete e andate a vedere questa meravigliosa storia!
AUSTENLAND: ALLA RICERCA DI JANE
Anno:2013
Regista:J.Hess
Attori: Keri Russel, JJ Fuild, Bret McKenzie
Ogni fangirl o fanboy del mondo sogna di poter vivere un'avventura simile a quelle dei suoi eroi letterari, portandoli a rimanere costantemente delusi dalla realtà in cui vivono, così banale e irrilevante e Jane questo lo sa bene.
Ragazza semplice, ordinaria e follemente innamorata dei libri di Jane Austen e con una vera ossessione per Mr Darcy che ricerca in ogni uomo che frequenta, Jane rimane sempre delusa dagli uomini che la circondano e dal lavoro poco entusiasmante. Decide, così, di fare l'ultimo tentativo e rivoluzionare la sua vita con una vacanza a Austenland, dove si promette di vivere un'avventura degna dei libri di Austen, con tanto di storia d'amore.
Purtroppo la sua immersione nel mondo da lei sempre bramato non è come se l'è immaginata, le sembra tutto un po' irreale sapendo, soprattutto, che gli uomini che la circondavano erano attori che dovevano fingersi di essere innamorati delle ospiti. Finché non troverà Martin, l'unico che le sembra reale in mezzo a quelle forzature di altri tempi, di cui si innamorerà. Ma poi i giochi si complicheranno con l'entrata in scena di un altro cavaliere affascinante. Emergerà così un quesito che tormenterà Jane: cosa è reale e cosa no?
Storia tratta dal romanzo di Shannon Hale, Austenland è film divertente, dove la comicità e intervallata in modo perfetto ai momenti romantici, rimanendo nella sfera del probabile. Jane, infatti, risulta essere normale, ma soprattutto reale, inguaribile romantica che cerca un sollievo nelle opere della sua scrittrice preferita, in quanto nulla va come si è sempre auspicata. Riusciamo, così, a immedesimarci in modo perfetto con lei e come Jane rimaniamo incerti sul finale della storia.
Ci troviamo di fronte a personaggi che incarnano troppo bene quelli del mondo creato dalla scrittrice di fine '700: perciò chi è reale? Chi recita?
Queste domande ce le poniamo fino all'ultimo secondo, fino all'ultimo secondo della pellicola.
Consiglio questo film a tutti coloro che vogliono godersi una storia d'amore divertente e delicata, che porta a riflettere sulla veridicità delle persone che incontriamo e che ci circondano. Ma soprattutto lo consiglio a chi ha voglia di sognare di trovare nella realtà il personaggio letterario sempre amato.
Buona visione!
LA BOTTEGA DEI SUICIDI
La Bottega dei Suicidi (Le Magasin des suicides) è un film d'animazione prodotto nel 2012.
Scritto e diretto da Patrice Leconte, è un adattamento dell'omonimo romanzo di Jean Teulé, realizzato con la tradizionale tecnica del disegno animato in due dimensioni.
Ambientato in una città francese nel periodo della crisi, dove c'è una profonda depressione generale correlata ad un altro tasso di suicidi, troviamo la famiglia Tuvache, proprietari della Bottega dei Suicidi, un negozio dove si poteva trovare tutto l'occorrente per suicidarsi.
La vita di questa famiglia viene sconvolta però dall'arrivo del terzo figlio, Alan, un bambino inspiegabilmente felice, che, man mano che cresce, trasmette felicità e gioia di vivere. Ed, ovviamente, in una città dove si fanno i soldi grazie alla disperazione della gente, questo nuoce gravemente agli affari.
Grazie però a suo sorriso, e ad un gruppo di amici, Alan riesce a combattere la tristezza generale, a far innamorare la sorella, e a far ridere suo padre.
In Italia il film è uscito in anteprima nazionale il 21 dicembre 2012 al Cinema Flamma di Roma per poi esser distribuito a partire dal 28 dicembre dello stesso anno. La sua uscita è stata accompagnata da non poche polemiche: la Commissione di Revisione Cinematografica aveva bollato la pellicola come vietata ai minori di 18 anni, scelta presa unicamente in Italia, scatenando così la reazione di Sandro Parenzo (proprietario di Videa C.d. e. Spa, che si occupa della distribuzione del film). Superfluo dire che grazie al suo tonare e ad un ricorso, il divieto dei minori di 18 anni è stato prontamente ritirato.
Un film delicato, interessante e veramente speciale. Da una visione incredibilmente allegra della vita, spiegandola attraverso una cosa crudele e sconvolgente come il suicidio.
La cosa che personalmente mi ha più colpito, però, è stato il contrasto dato dal soggetto della trama, un argomento spinoso e, generalmente, da "adulto", con una cosa così infantile e spontanea come un cartone animato. Le numerosi canzoni presenti nella trama creano inoltre una sensazione di familiarità, una sorta di ricordo felice collegato ai cartoni della Disney che da piccoli guardavamo, e ci permettono di entrare meglio nella mente del personaggio, e capire il suo stato d'animo.
Insomma, un capolavoro del cinema francese; certamente il titolo è molto fuorviante, ma questo film d'animazione è un meraviglioso inno alla vita, capace di farci riflettere sulle piccole cose, da molte considerate insignificanti, come preparare delle crepes e gustarsele con la famiglia, che in realtà hanno molto potere sul nostro cuore, e hanno il potere di strapparci un caloroso sorriso.
Insomma, perdete due ore di tempo a guardarlo, perchè la ricompensa che ne avrete è di gran lunga superiore!
LA NOTTE DEI MORTI DEMENTI
Anno di uscita: 2004
Attori protagonisti: Nick Frost, Simon Pegg
Regista: Edgar Wright
Parodia.
Non appena ne sentiamo la parola, ci immaginiamo immediatamente un qualcosa che rasenta la comicità, prevalentemente volgare e che può piacere solamente ad un pubblico dall’intelletto limitato.
Ed invece, non è questo il caso.
L’Alba dei Morti Dementi è una commedia geniale, dal velato umorismo britannico che riesce soltanto a farti ridere a crepapelle.
Primo film della trilogia del Cornetto (seguito da Hot Fuzz e La Fine del Mondo), uscito nel 2004 e diretto da Edgar Wright, racconta come cambiano le vite di Shaun, un trentenne che vive nella periferia di Londra e che non fa nulla di eccezionale per riuscire a cambiare la sua deprimente vita, e del suo migliore amico e coinquilino Ed, un fattone disoccupato, quando l’Inghilterra viene invasa da un’epidemia di zombie.
Dovrà allora dare il massimo per portare in salvo al Winchester (un pub londinese) non solo loro due, ma anche la madre di Shaun Barbara, l’odioso patrigno Phil e la sua ex fidanzata Liz, con i compagni di stanza David e Dianne, che tramano in segreto contro la relazione tra lui e l’amica.
Destreggiandosi comicamente tra orde di zombie letteralmente dementi, questo film è una perfetta coniugazione tra horror e commedia; una nuova linfa per il genere zombie, che è diventato ormai un cult per gli appassionati del genere, che chiunque dovrebbe vedere, e che ha lanciato la carriera dei due attori protagonisti, Simon Pegg e Nick Frost, ormai diventati delle celebrità nell’ambiente cinematografico, e del regista Wright, il quale è riuscito ad unire in un mix meravigliosamente gradevole l’horror, la commedia, la love story tra il protagonista e la sua ex, e lo splatter, trattato in maniera elegante e non volgare, come succede in molti film odierni.
Andate a comprarlo immediatamente in videoteca, ragazzi, una commedia brillante come questa farete fatica a trovarla!
La Duchessa
Anno: 2008
Regista:S.Dibb
Attori:K.Knightley, R.Fiennes, D.Cooper, H.Atwell
Dimentichiamoci la storia d'amore ambienta tra le lussuose dimore del Settecento, questo è un film che tratta di una realtà che era la quotidianità in quegli anni e che ci ricorda che gli abiti sfarzosi molto spesso nascondevano violenza e tristezza.
Ragazza ambiziosa e bella, Georgiana Spencer viene promessa in sposa al duca di Devonshire, quella che però doveva essere una vita coniugale fatta di gioia e sfarzo diviene una specie di prigione dorata. Suo marito non si interessa a lei, se non per avere il tanto agognato erede maschio, troppo impegnato nelle gioie della vita di quel tempo: i cani da caccia e le donne. Georgiana inganna il tempo tra un parto e l'altro tra feste e abiti lussuosi divenendo una vera e propria star e un modello per le donne della nobiltà, che la vogliono imitare e che la amano per i suoi gusti eccentrici. Riscuote un grandissimo successo anche tra gli uomin, non solo per la bellezza ma anche la sua intelligenza e le doti politiche, tanto da riuscire a portare il marito in una posizione sempre più di rilievo all'interno del partito di cui fa parte, senza che lui mai intervenga.
E' proprio così che incontra Grey, giovane politicante che entrerà nella sua vita, cambiandola per sempre.
ogni emozione e pensiero con uno sguardo o un minuscolo gesto, ottima anche l'interpretazione di Fiennes che riesce a dare benissimo la sensazione di un uomo freddo e insensibile ai problemi degli altri. Non mi è piaciuto, invece, Dominic Cooper troppo inespressivo e perennemente imbronciato, non si comprende mai che cosa il suo personaggio desideri o pensi, cosa fondamentale in una storia del genere, dove ai personaggi non è data la possibilità di comunicare liberamente. Le occhiate tra Grey e Georgina risultano, infatti, difficili da decifrare e molto spesso è osservando lei che capiamo che cosa sta succedendo tra i due,
ed è un vero peccato in quanto il loro rapporto è uno snodo centrale della storia.
Ma, come vi ho già detto, non è una storia d'amore questa. Georgiana non è l'eroina di una vicenda a lieto fine, è la protagonista di una storia vera, realmente accaduta, e perciò dobbiamo confrontarci con la dura verità. La ricchezza e il titolo nobiliare non portano la felicità che spesso si sogna, ma bensì conducono ad in un tunnel di tristezza e di estremi compromessi, fatti soprattutto in nome della famiglia. A ricordare questo fatto c'è Bess, un vero e proprio memurandum vivente di come la vita possa essere difficile per una donna, tanto da condurla al più empio tradimento per raggiungere il suo obbiettivo.
Bess è un personaggio che siamo portati ad odiare per buona parte del tempo, ma poi siamo portati a
capire e immedesimarci con lei, cosa che sarà costretta a fare anche un'incredula Georgiana.
Il film merita di essere visto per i costumi, le ricostruzioni storiche e per i paesaggi mozzafiato che ci regala l'Inghilterra, ma soprattutto deve essere visto per riflettere su ciò che una donna è disposta a fare per la propria famiglia, un amore che ancora oggi alberga e sostiene la nostra società.
La storia di Georgiana Spencer narrata in questa pellicola è tratta dal libro di Amanda Foreman, Georgiana, qui sotto troverete delle icone che vi permetteranno di accedere alla pagina di Amazon dove potrete acquistare il libro sia in inglese che in italiano, oltre al DVD del film.
Buona visione!
Loving Vincent
Anno:2017
Regista: D.Kobiela, H.Welchman
Attori: R.Gulaczkyk, D.Booth, E.Tomlinson, H.McCrory, J.Flynn, S.Ronan
Armand Roulin viene incaricato dal padre postino di consegnare una lettera di Vincent Van Gogh a Theo, suo amato fratello. Il ragazzo accetta mal volentieri, memore degli incresciosi episodi di cui l'artista era stato protagonista durante la sua permanenza nel suo piccolo paese.
Si dirige, così, prima a Parigi e poi a Auvers-sur-Oise dove conosce tutti coloro che sono stati toccati dalla personalità del tormentato pittore, iniziando a ricostruire la vera indole di Vincent e cercando di far luce su quelle misteriose sei settimane che si frappongono dall'ultima lettera che l'uomo a inviato ai suoi cari e alla tragica fine.
Questo film innovativo nasce dalla collaborazione della pittrice Kobiela e il regista Welchman; realizzato interamente in rotoscope, una tecnica che ha permesso, grazie al ricalco della pellicola precedentemente filmata, di rielaborare le immagini rendendole molto vicine alle opere del pittore olandese. Ci troviamo così ad affrontare un viaggio che non solo ci permette di conoscere meglio il tormentato, intelligente e brillante Vincent Van Gogh ma di fare un meraviglioso percorso tra le sue opere più famose, tra i paesaggi che ha disegnato e amato.
Il cast è a dir poco stellare, abbiamo, infatti, tra i nomi più noti la McCory (Narcissa Malfoy della Saga di Harry Potter per intenderci), la Ronan (Amabili resti, The host, Brooklyn fra le sue numerose pellicole) e Flynn (Bronn in Games of Thrones), ma più che delle loro performance bisogna parlare di come i cento artisti che hanno collaborato al progetto sono stati in grado di riprodurre fino all'ultimo dettaglio le espressioni degli attori.
I personaggi che interpretano sono persone realmente ritratte da Van Gogh e perciò i pittori ingaggiati per il film hanno dovuto in qualche modo a riprodurre ma allo stesso tempo adattare la fisionomia dell'attore a quella del quadro di riferimento. I tratti riproducono quelli dell'artista alla perfezione e con attenzione, cercando di restituire il suo stesso tocco, ma anche di dare vita a quelle figure.
Il momento in cui si nota questo impegno è nel momento della chiacchierata tra Armand e Margaret,
in cui la giovane sta per piangere e trattiene a fatica le lacrime; gli occhi lucidi vengono realizzati in modo eccellente, arrivando a farcelo percepire in modo evidente.
E la storia?
Molto spesso i film che hanno una grande fotografia o un grande impatto visivo hanno una trama che o è scontata o è piena di falle. Questo non è il caso!
Armand parte pervenuto nei confronti di Vincent per poi cambiare idea man mano che conosce la reale vicenda e che viene a galla il vero essere dell'artista, il suo tormento, il dolore e gli ostacoli che ha dovuto sopportare ogni momento della sua vita. Uomo incompreso e allontanato da tutti vive in una terribile solitudine, che sembra superare nelle ultime settimane di vita, per poi crollare irrimediabilmente nel baratro poco dopo.
Riusciamo ad immaginarci in Van Gogh, tanto da sperare in una risoluzione diversa al mistero che Armand sta cercando di sbrogliare, non possiamo credere che l'uomo che ci viene presentato sia giunto a quella tragica scelta. Eppure un piccolo spiraglio di luce ci viene presentato da due protagonisti, ma a chi vogliamo credere? Alla storia che ci viene insegnata a scuola oppure a chi lo conosce?
Qua sotto vi lascio i link per poter comprare su Amazon alcuni libri per poter conoscere meglio Vincent Van Gogh, la sua arte e la sua anima.
Animali fantastici e dove trovarli
Data:2016
Regia:D.Yates
Attori: E.Redmayne, C.Farrel, K.Waterston
Dopo ben 5 anni dall'uscita di Harry Potter e i Doni della Morte-parte 2, Yates e Rowling ritornano sul grande schermo con una nuova avventura magica che espande il mondo del maghetto con gli occhiali che abbiamo sempre conosciuto.
Perciò, siete pronti ad andare a caccia di animali fantastici e meravigliosi per tutta New York?
La storia si svolge negli anni '20, un periodo storico molto complesso per il mondo magico in quanto Grindewald, un mago oscuro molto potente, sta seminando il panico in tutte le comunità magiche. La paura arriva fino in America, dove il Ministero deve affrontare anche la crisi dovuta a una misteriosa creatura che semina panico a New York e la nascita dei Secondi Salemiani, un gruppo di fanatici che vorrebbero ricreare una seconda Salem per distruggere tutti i maghi e le streghe della città.
In questo clima complesso giunge Newton Scamander, un giovane mago appassionato di creature magiche, desideroso di studiarle e farle conoscere ai suoi colleghi maghi. Purtroppo a causa di una distrazione la valigia magica che si porta appresso viene aperta e le creature al suo interno fuggono. Ad aiutarlo nella caccia ci sarà Jacob, un babbano (no-mag per gli americani), che ci farà da tramite, infatti è proprio grazie ai dialoghi tra lui e Newt che abbiamo informazioni riguardo le creature che stanno cercando.
A fare compagnia ai due uomini ci sono Tina e Queenie, due sorelle streghe, la prima è un'ex Auror desiderosa di riprendere il suo posto come investigatrice, l'altra, invece, è una legilimens che però conduce una vita molto ordinaria (per una strega).
Ben presto i quattro vengono coinvolti nella ricerca alla creatura oscura che sta seminando il panico a New York, ma mentre Newt cerca di risolvere la questione al meglio gli Auror americani non sono della stessa opinione.
La storia si sviluppa in modo piuttosto lineare, sembra di trovarsi di fronte a un libro in movimento: veniamo lentamente introdotti nel mondo e ne rimaniamo affascinati, per poi essere catapultati nella vicenda e in un turbinio di avvenimenti. Il finale, inoltre, è alquanto inaspettato, per tutto il film siamo portati a credere a qualcosa che poi viene accuratamente smentito ricordandoci che abbiamo a che fare con la nostra meravigliosa Rowling, che riesce a rimischiare le carte sul tavolo e far cambiare tutta la storia con una semplice frase. Possiamo notare anche l'attenzione per i dettagli che la scrittrice mette in ogni aspetto: non solo crea un nuovo Ministero, una nuova autorità, che si occupa di regolare e guidare i maghi newyorkesi, ma propone anche delle diversità nel linguaggio tra il mondo inglese e quello americano, come avviene realmente nelle due lingue.
E' un capitolo introduttivo, perciò la trama non è esattamente delle migliori, ma riesce ad intrattenere e affascinare, la grafica, inoltre,rende gli animali terribilmente reali e gli attori interagiscono con questi in modo molto credibile.
Un encomio va, appunto, aquest'ultimi che sono riusciti a restituire dei personaggi affascinati. Newt viene rappresentato come un giovane uomo incompreso dagli esseri umani, ma che trova migliore e affascinante la compagnia dei suoi animali a cui si dedica con devozione e con amore. Egli è intimidito dalle persone perciò le sue frasi sono quasi sempre telegrafiche, tranne quando parla delle creature, e senza mai guardare negli occhi la persona a cui si rivolge.
Bellissimo e meraviglioso è il personaggio di Queenie, questa strega delicata e un po' svanita, consapevole di essere ignorata per la maggior parte del tempo usa il suo potere senza troppo remore. Eppure dietro al viso dolce e ai toni delicati si nasconde un personaggio coraggioso e pieno di sorprese.
Animali fantastici è il film adatto per tutti coloro che desiderano ritornare nel mondo di Harry Potter e ne vogliono sapere di più. Alcuni collegamenti e parallelismi con la saga principale sono difficili da comprendere per chi non la conosce, ma nulla di proibitivo per comprendere la trama, in quanto non c'è un vero e proprio collegamento tra le due, ed è indubbio che la Rowling provvederà a spiegare anche ai profani della serie ogni cosa. Quindi non temete e andate a vedere questa meravigliosa storia!
AUSTENLAND: ALLA RICERCA DI JANE
Anno:2013
Regista:J.Hess
Attori: Keri Russel, JJ Fuild, Bret McKenzie
Ogni fangirl o fanboy del mondo sogna di poter vivere un'avventura simile a quelle dei suoi eroi letterari, portandoli a rimanere costantemente delusi dalla realtà in cui vivono, così banale e irrilevante e Jane questo lo sa bene.
Ragazza semplice, ordinaria e follemente innamorata dei libri di Jane Austen e con una vera ossessione per Mr Darcy che ricerca in ogni uomo che frequenta, Jane rimane sempre delusa dagli uomini che la circondano e dal lavoro poco entusiasmante. Decide, così, di fare l'ultimo tentativo e rivoluzionare la sua vita con una vacanza a Austenland, dove si promette di vivere un'avventura degna dei libri di Austen, con tanto di storia d'amore.
Purtroppo la sua immersione nel mondo da lei sempre bramato non è come se l'è immaginata, le sembra tutto un po' irreale sapendo, soprattutto, che gli uomini che la circondavano erano attori che dovevano fingersi di essere innamorati delle ospiti. Finché non troverà Martin, l'unico che le sembra reale in mezzo a quelle forzature di altri tempi, di cui si innamorerà. Ma poi i giochi si complicheranno con l'entrata in scena di un altro cavaliere affascinante. Emergerà così un quesito che tormenterà Jane: cosa è reale e cosa no?
Storia tratta dal romanzo di Shannon Hale, Austenland è film divertente, dove la comicità e intervallata in modo perfetto ai momenti romantici, rimanendo nella sfera del probabile. Jane, infatti, risulta essere normale, ma soprattutto reale, inguaribile romantica che cerca un sollievo nelle opere della sua scrittrice preferita, in quanto nulla va come si è sempre auspicata. Riusciamo, così, a immedesimarci in modo perfetto con lei e come Jane rimaniamo incerti sul finale della storia.
Ci troviamo di fronte a personaggi che incarnano troppo bene quelli del mondo creato dalla scrittrice di fine '700: perciò chi è reale? Chi recita?
Queste domande ce le poniamo fino all'ultimo secondo, fino all'ultimo secondo della pellicola.
Consiglio questo film a tutti coloro che vogliono godersi una storia d'amore divertente e delicata, che porta a riflettere sulla veridicità delle persone che incontriamo e che ci circondano. Ma soprattutto lo consiglio a chi ha voglia di sognare di trovare nella realtà il personaggio letterario sempre amato.
Buona visione!
LA BOTTEGA DEI SUICIDI
Anno: 2008
Regista:S.Dibb
Attori:K.Knightley, R.Fiennes, D.Cooper, H.Atwell
Dimentichiamoci la storia d'amore ambienta tra le lussuose dimore del Settecento, questo è un film che tratta di una realtà che era la quotidianità in quegli anni e che ci ricorda che gli abiti sfarzosi molto spesso nascondevano violenza e tristezza.
Ragazza ambiziosa e bella, Georgiana Spencer viene promessa in sposa al duca di Devonshire, quella che però doveva essere una vita coniugale fatta di gioia e sfarzo diviene una specie di prigione dorata. Suo marito non si interessa a lei, se non per avere il tanto agognato erede maschio, troppo impegnato nelle gioie della vita di quel tempo: i cani da caccia e le donne. Georgiana inganna il tempo tra un parto e l'altro tra feste e abiti lussuosi divenendo una vera e propria star e un modello per le donne della nobiltà, che la vogliono imitare e che la amano per i suoi gusti eccentrici. Riscuote un grandissimo successo anche tra gli uomin, non solo per la bellezza ma anche la sua intelligenza e le doti politiche, tanto da riuscire a portare il marito in una posizione sempre più di rilievo all'interno del partito di cui fa parte, senza che lui mai intervenga.
E' proprio così che incontra Grey, giovane politicante che entrerà nella sua vita, cambiandola per sempre.
ogni emozione e pensiero con uno sguardo o un minuscolo gesto, ottima anche l'interpretazione di Fiennes che riesce a dare benissimo la sensazione di un uomo freddo e insensibile ai problemi degli altri. Non mi è piaciuto, invece, Dominic Cooper troppo inespressivo e perennemente imbronciato, non si comprende mai che cosa il suo personaggio desideri o pensi, cosa fondamentale in una storia del genere, dove ai personaggi non è data la possibilità di comunicare liberamente. Le occhiate tra Grey e Georgina risultano, infatti, difficili da decifrare e molto spesso è osservando lei che capiamo che cosa sta succedendo tra i due,
ed è un vero peccato in quanto il loro rapporto è uno snodo centrale della storia.
Ma, come vi ho già detto, non è una storia d'amore questa. Georgiana non è l'eroina di una vicenda a lieto fine, è la protagonista di una storia vera, realmente accaduta, e perciò dobbiamo confrontarci con la dura verità. La ricchezza e il titolo nobiliare non portano la felicità che spesso si sogna, ma bensì conducono ad in un tunnel di tristezza e di estremi compromessi, fatti soprattutto in nome della famiglia. A ricordare questo fatto c'è Bess, un vero e proprio memurandum vivente di come la vita possa essere difficile per una donna, tanto da condurla al più empio tradimento per raggiungere il suo obbiettivo.
Bess è un personaggio che siamo portati ad odiare per buona parte del tempo, ma poi siamo portati a
capire e immedesimarci con lei, cosa che sarà costretta a fare anche un'incredula Georgiana.
Il film merita di essere visto per i costumi, le ricostruzioni storiche e per i paesaggi mozzafiato che ci regala l'Inghilterra, ma soprattutto deve essere visto per riflettere su ciò che una donna è disposta a fare per la propria famiglia, un amore che ancora oggi alberga e sostiene la nostra società.
La storia di Georgiana Spencer narrata in questa pellicola è tratta dal libro di Amanda Foreman, Georgiana, qui sotto troverete delle icone che vi permetteranno di accedere alla pagina di Amazon dove potrete acquistare il libro sia in inglese che in italiano, oltre al DVD del film.
Buona visione!
Anno:2017
Regista: D.Kobiela, H.Welchman
Attori: R.Gulaczkyk, D.Booth, E.Tomlinson, H.McCrory, J.Flynn, S.Ronan
Armand Roulin viene incaricato dal padre postino di consegnare una lettera di Vincent Van Gogh a Theo, suo amato fratello. Il ragazzo accetta mal volentieri, memore degli incresciosi episodi di cui l'artista era stato protagonista durante la sua permanenza nel suo piccolo paese.
Si dirige, così, prima a Parigi e poi a Auvers-sur-Oise dove conosce tutti coloro che sono stati toccati dalla personalità del tormentato pittore, iniziando a ricostruire la vera indole di Vincent e cercando di far luce su quelle misteriose sei settimane che si frappongono dall'ultima lettera che l'uomo a inviato ai suoi cari e alla tragica fine.
Questo film innovativo nasce dalla collaborazione della pittrice Kobiela e il regista Welchman; realizzato interamente in rotoscope, una tecnica che ha permesso, grazie al ricalco della pellicola precedentemente filmata, di rielaborare le immagini rendendole molto vicine alle opere del pittore olandese. Ci troviamo così ad affrontare un viaggio che non solo ci permette di conoscere meglio il tormentato, intelligente e brillante Vincent Van Gogh ma di fare un meraviglioso percorso tra le sue opere più famose, tra i paesaggi che ha disegnato e amato.
Il cast è a dir poco stellare, abbiamo, infatti, tra i nomi più noti la McCory (Narcissa Malfoy della Saga di Harry Potter per intenderci), la Ronan (Amabili resti, The host, Brooklyn fra le sue numerose pellicole) e Flynn (Bronn in Games of Thrones), ma più che delle loro performance bisogna parlare di come i cento artisti che hanno collaborato al progetto sono stati in grado di riprodurre fino all'ultimo dettaglio le espressioni degli attori.
I personaggi che interpretano sono persone realmente ritratte da Van Gogh e perciò i pittori ingaggiati per il film hanno dovuto in qualche modo a riprodurre ma allo stesso tempo adattare la fisionomia dell'attore a quella del quadro di riferimento. I tratti riproducono quelli dell'artista alla perfezione e con attenzione, cercando di restituire il suo stesso tocco, ma anche di dare vita a quelle figure.
Il momento in cui si nota questo impegno è nel momento della chiacchierata tra Armand e Margaret,
in cui la giovane sta per piangere e trattiene a fatica le lacrime; gli occhi lucidi vengono realizzati in modo eccellente, arrivando a farcelo percepire in modo evidente.
E la storia?
Molto spesso i film che hanno una grande fotografia o un grande impatto visivo hanno una trama che o è scontata o è piena di falle. Questo non è il caso!
Armand parte pervenuto nei confronti di Vincent per poi cambiare idea man mano che conosce la reale vicenda e che viene a galla il vero essere dell'artista, il suo tormento, il dolore e gli ostacoli che ha dovuto sopportare ogni momento della sua vita. Uomo incompreso e allontanato da tutti vive in una terribile solitudine, che sembra superare nelle ultime settimane di vita, per poi crollare irrimediabilmente nel baratro poco dopo.
Riusciamo ad immaginarci in Van Gogh, tanto da sperare in una risoluzione diversa al mistero che Armand sta cercando di sbrogliare, non possiamo credere che l'uomo che ci viene presentato sia giunto a quella tragica scelta. Eppure un piccolo spiraglio di luce ci viene presentato da due protagonisti, ma a chi vogliamo credere? Alla storia che ci viene insegnata a scuola oppure a chi lo conosce?
Qua sotto vi lascio i link per poter comprare su Amazon alcuni libri per poter conoscere meglio Vincent Van Gogh, la sua arte e la sua anima.
Data:2016
Regia:D.Yates
Attori: E.Redmayne, C.Farrel, K.Waterston
Regia:D.Yates
Attori: E.Redmayne, C.Farrel, K.Waterston
Dopo ben 5 anni dall'uscita di Harry Potter e i Doni della Morte-parte 2, Yates e Rowling ritornano sul grande schermo con una nuova avventura magica che espande il mondo del maghetto con gli occhiali che abbiamo sempre conosciuto.
Perciò, siete pronti ad andare a caccia di animali fantastici e meravigliosi per tutta New York?
La storia si svolge negli anni '20, un periodo storico molto complesso per il mondo magico in quanto Grindewald, un mago oscuro molto potente, sta seminando il panico in tutte le comunità magiche. La paura arriva fino in America, dove il Ministero deve affrontare anche la crisi dovuta a una misteriosa creatura che semina panico a New York e la nascita dei Secondi Salemiani, un gruppo di fanatici che vorrebbero ricreare una seconda Salem per distruggere tutti i maghi e le streghe della città.
In questo clima complesso giunge Newton Scamander, un giovane mago appassionato di creature magiche, desideroso di studiarle e farle conoscere ai suoi colleghi maghi. Purtroppo a causa di una distrazione la valigia magica che si porta appresso viene aperta e le creature al suo interno fuggono. Ad aiutarlo nella caccia ci sarà Jacob, un babbano (no-mag per gli americani), che ci farà da tramite, infatti è proprio grazie ai dialoghi tra lui e Newt che abbiamo informazioni riguardo le creature che stanno cercando.
A fare compagnia ai due uomini ci sono Tina e Queenie, due sorelle streghe, la prima è un'ex Auror desiderosa di riprendere il suo posto come investigatrice, l'altra, invece, è una legilimens che però conduce una vita molto ordinaria (per una strega).
Ben presto i quattro vengono coinvolti nella ricerca alla creatura oscura che sta seminando il panico a New York, ma mentre Newt cerca di risolvere la questione al meglio gli Auror americani non sono della stessa opinione.
La storia si sviluppa in modo piuttosto lineare, sembra di trovarsi di fronte a un libro in movimento: veniamo lentamente introdotti nel mondo e ne rimaniamo affascinati, per poi essere catapultati nella vicenda e in un turbinio di avvenimenti. Il finale, inoltre, è alquanto inaspettato, per tutto il film siamo portati a credere a qualcosa che poi viene accuratamente smentito ricordandoci che abbiamo a che fare con la nostra meravigliosa Rowling, che riesce a rimischiare le carte sul tavolo e far cambiare tutta la storia con una semplice frase. Possiamo notare anche l'attenzione per i dettagli che la scrittrice mette in ogni aspetto: non solo crea un nuovo Ministero, una nuova autorità, che si occupa di regolare e guidare i maghi newyorkesi, ma propone anche delle diversità nel linguaggio tra il mondo inglese e quello americano, come avviene realmente nelle due lingue.
E' un capitolo introduttivo, perciò la trama non è esattamente delle migliori, ma riesce ad intrattenere e affascinare, la grafica, inoltre,rende gli animali terribilmente reali e gli attori interagiscono con questi in modo molto credibile.
Un encomio va, appunto, aquest'ultimi che sono riusciti a restituire dei personaggi affascinati. Newt viene rappresentato come un giovane uomo incompreso dagli esseri umani, ma che trova migliore e affascinante la compagnia dei suoi animali a cui si dedica con devozione e con amore. Egli è intimidito dalle persone perciò le sue frasi sono quasi sempre telegrafiche, tranne quando parla delle creature, e senza mai guardare negli occhi la persona a cui si rivolge.
Bellissimo e meraviglioso è il personaggio di Queenie, questa strega delicata e un po' svanita, consapevole di essere ignorata per la maggior parte del tempo usa il suo potere senza troppo remore. Eppure dietro al viso dolce e ai toni delicati si nasconde un personaggio coraggioso e pieno di sorprese.
Animali fantastici è il film adatto per tutti coloro che desiderano ritornare nel mondo di Harry Potter e ne vogliono sapere di più. Alcuni collegamenti e parallelismi con la saga principale sono difficili da comprendere per chi non la conosce, ma nulla di proibitivo per comprendere la trama, in quanto non c'è un vero e proprio collegamento tra le due, ed è indubbio che la Rowling provvederà a spiegare anche ai profani della serie ogni cosa. Quindi non temete e andate a vedere questa meravigliosa storia!
La Bottega dei Suicidi (Le Magasin des suicides) è un film d'animazione prodotto nel 2012.
Scritto e diretto da Patrice Leconte, è un adattamento dell'omonimo romanzo di Jean Teulé, realizzato con la tradizionale tecnica del disegno animato in due dimensioni.
Ambientato in una città francese nel periodo della crisi, dove c'è una profonda depressione generale correlata ad un altro tasso di suicidi, troviamo la famiglia Tuvache, proprietari della Bottega dei Suicidi, un negozio dove si poteva trovare tutto l'occorrente per suicidarsi.
La vita di questa famiglia viene sconvolta però dall'arrivo del terzo figlio, Alan, un bambino inspiegabilmente felice, che, man mano che cresce, trasmette felicità e gioia di vivere. Ed, ovviamente, in una città dove si fanno i soldi grazie alla disperazione della gente, questo nuoce gravemente agli affari.
Grazie però a suo sorriso, e ad un gruppo di amici, Alan riesce a combattere la tristezza generale, a far innamorare la sorella, e a far ridere suo padre.
In Italia il film è uscito in anteprima nazionale il 21 dicembre 2012 al Cinema Flamma di Roma per poi esser distribuito a partire dal 28 dicembre dello stesso anno. La sua uscita è stata accompagnata da non poche polemiche: la Commissione di Revisione Cinematografica aveva bollato la pellicola come vietata ai minori di 18 anni, scelta presa unicamente in Italia, scatenando così la reazione di Sandro Parenzo (proprietario di Videa C.d. e. Spa, che si occupa della distribuzione del film). Superfluo dire che grazie al suo tonare e ad un ricorso, il divieto dei minori di 18 anni è stato prontamente ritirato.
Un film delicato, interessante e veramente speciale. Da una visione incredibilmente allegra della vita, spiegandola attraverso una cosa crudele e sconvolgente come il suicidio.
La cosa che personalmente mi ha più colpito, però, è stato il contrasto dato dal soggetto della trama, un argomento spinoso e, generalmente, da "adulto", con una cosa così infantile e spontanea come un cartone animato. Le numerosi canzoni presenti nella trama creano inoltre una sensazione di familiarità, una sorta di ricordo felice collegato ai cartoni della Disney che da piccoli guardavamo, e ci permettono di entrare meglio nella mente del personaggio, e capire il suo stato d'animo.
Insomma, un capolavoro del cinema francese; certamente il titolo è molto fuorviante, ma questo film d'animazione è un meraviglioso inno alla vita, capace di farci riflettere sulle piccole cose, da molte considerate insignificanti, come preparare delle crepes e gustarsele con la famiglia, che in realtà hanno molto potere sul nostro cuore, e hanno il potere di strapparci un caloroso sorriso.
Insomma, perdete due ore di tempo a guardarlo, perchè la ricompensa che ne avrete è di gran lunga superiore!
Parodia.
Non appena ne sentiamo la parola, ci immaginiamo immediatamente un qualcosa che rasenta la comicità, prevalentemente volgare e che può piacere solamente ad un pubblico dall’intelletto limitato.
Ed invece, non è questo il caso.
L’Alba dei Morti Dementi è una commedia geniale, dal velato umorismo britannico che riesce soltanto a farti ridere a crepapelle.
Non appena ne sentiamo la parola, ci immaginiamo immediatamente un qualcosa che rasenta la comicità, prevalentemente volgare e che può piacere solamente ad un pubblico dall’intelletto limitato.
Ed invece, non è questo il caso.
L’Alba dei Morti Dementi è una commedia geniale, dal velato umorismo britannico che riesce soltanto a farti ridere a crepapelle.
Primo film della trilogia del Cornetto (seguito da Hot Fuzz e La Fine del Mondo), uscito nel 2004 e diretto da Edgar Wright, racconta come cambiano le vite di Shaun, un trentenne che vive nella periferia di Londra e che non fa nulla di eccezionale per riuscire a cambiare la sua deprimente vita, e del suo migliore amico e coinquilino Ed, un fattone disoccupato, quando l’Inghilterra viene invasa da un’epidemia di zombie.
Dovrà allora dare il massimo per portare in salvo al Winchester (un pub londinese) non solo loro due, ma anche la madre di Shaun Barbara, l’odioso patrigno Phil e la sua ex fidanzata Liz, con i compagni di stanza David e Dianne, che tramano in segreto contro la relazione tra lui e l’amica.
Dovrà allora dare il massimo per portare in salvo al Winchester (un pub londinese) non solo loro due, ma anche la madre di Shaun Barbara, l’odioso patrigno Phil e la sua ex fidanzata Liz, con i compagni di stanza David e Dianne, che tramano in segreto contro la relazione tra lui e l’amica.
Destreggiandosi comicamente tra orde di zombie letteralmente dementi, questo film è una perfetta coniugazione tra horror e commedia; una nuova linfa per il genere zombie, che è diventato ormai un cult per gli appassionati del genere, che chiunque dovrebbe vedere, e che ha lanciato la carriera dei due attori protagonisti, Simon Pegg e Nick Frost, ormai diventati delle celebrità nell’ambiente cinematografico, e del regista Wright, il quale è riuscito ad unire in un mix meravigliosamente gradevole l’horror, la commedia, la love story tra il protagonista e la sua ex, e lo splatter, trattato in maniera elegante e non volgare, come succede in molti film odierni.
Andate a comprarlo immediatamente in videoteca, ragazzi, una commedia brillante come questa farete fatica a trovarla!
Andate a comprarlo immediatamente in videoteca, ragazzi, una commedia brillante come questa farete fatica a trovarla!
Victor-la storia segreta del dr. Frankestein
Anno:2015
Regista:P. McGuigan
Attori:Daniel Radcliffe, James McAvoy, Andrew Scott, Mark Gatiss
Geniale, oscuro e divertente. Sono gli aggettivi perfetti per descrivere questo film, che si allontana dal mondo hollywoodiano per avvicinarsi di più allo stile di una serie tv con cui condivide non solo il regista, ma anche gli attori: Sherlock.
Sin dal minuto zero si percepisce l'affinità, grazie alle inquadrature, in movimento in low motion e la fotografia, ma anche al personaggio di Victor.
Ma prima di iniziare a parlare dei personaggi soffermiamoci sulla trama.
La storia viene raccontata dal punto di vista di Igor , il pagliaccio gobbo di un circo,che è affascinato dalla scienza medica, tanto da dedicarsi al suo studio in modo completamente autonomo. L'incontro fortuito con il giovane Frankestein lo porterà a fuggire e diventare il suo assistente per il suo progetto: ridare la vita a organi provenienti da animali morti grazie agli impulsi elettrici.
Questa ricerca non passa inosservata e suscita molto interesse sia nell'alta società sia in un detective di Scotland Yard fervente cattolico: Turpin
Insomma, non ci viene narrata la storia ben nota del mostro, ma bensì le vicende precedenti ad essa, l'incontro tra i due e, infine, le motivazioni che hanno portato il dottore a un tale esperimento.
I personaggi sono tratteggiati in modo egregio, riuscendo in qualche modo a immedesimarsi in loro, oltre a trovarli entusiasmanti e divertiti.
La storia ci viene raccontata dal punto di vista di Igor, un ragazzo che comprende di appartenere ad un mondo ben diverso da quello in cui è vissuto. E' intelligente e coraggioso, ma che è pervaso dal buon senso e da un forte senso etico. Sì, insomma, Daniel si trova incastrato in un personaggio che sotto alcuni punti di vista risulta simile al maghetto a cui ha dato il volto per ben 11 anni.
Ma questa volta l'ambientazione più dark e il senso di follia che pervade il film lo pone sotto una nuova luce, rendendolo meno vittima degli eventi di quanto si potesse pensare di Harry Potter.
Di tutt'altra pasta invece è Victor Frankestein. E' un genio folle, ribelle, senza peli sulla lingua. Alcune volte sembra succube di pesanti droghe, ma la sua lucidità, in alcune situazioni, mette i brividi.
Alcune volte vediamo una forte somiglianza con Sherlock, anche nei modi di fare e di parlare, ma si scosta da questo nell'entusiasmo che mette in ciò che fa. Non è un personaggio calcolatore o controllato, è una continua scarica elettrica, che nei momenti di calma si stabilizza per esplodere dopo pochi secondi. Segue un piano dettato più dal cuore che dal cervello, portandolo ad affrontare molto spesso delle conseguenze terribili.
McAvoy riesce a muoversi in modo perfetto nei continui cambiamenti d'umore del personaggio, riuscendo a imprimere quel senso di genio sregolato e oscuro, dal fascino indiscutibile.
Menzione speciale va di sicuro ad Andrew Scott, che interpreta in modo magistrale il detective Rodrick Turpin. Tutto ciò che sappiamo di lui ci viene detto attraverso dettagli e frasi che sembrano buttate, ma che ci permettono di costruire la sua psicologia in modo completo. Inoltre è il personaggio che porta avanti una certa idea e linea di pensiero riguardo ai lavori del dottore, mettendo sul tavolo la carte del problema religioso, ma senza arrivare ai grandi sermoni o ai discorsi infiniti.
E' un film che ha del carattere commerciale, certamente, ma che ha veramente molto da offrire, partendo dai toni dark, alla storia d'amore, all'azione, passando per le discussioni etiche.
Ve lo consiglio vivamente, anche perché si vede un certo studio e una meticolosità nel rispettare anche i capolavori precedenti che trattano della storia (tra cui c'è un easter egg fantastico che solo chi ha visto Frankestein junior può apprezzare) che molti grandi film non hanno.
Buona visione!
Anno:2015
Regista:P. McGuigan
Attori:Daniel Radcliffe, James McAvoy, Andrew Scott, Mark Gatiss
Geniale, oscuro e divertente. Sono gli aggettivi perfetti per descrivere questo film, che si allontana dal mondo hollywoodiano per avvicinarsi di più allo stile di una serie tv con cui condivide non solo il regista, ma anche gli attori: Sherlock.
Sin dal minuto zero si percepisce l'affinità, grazie alle inquadrature, in movimento in low motion e la fotografia, ma anche al personaggio di Victor.
Ma prima di iniziare a parlare dei personaggi soffermiamoci sulla trama.
La storia viene raccontata dal punto di vista di Igor , il pagliaccio gobbo di un circo,che è affascinato dalla scienza medica, tanto da dedicarsi al suo studio in modo completamente autonomo. L'incontro fortuito con il giovane Frankestein lo porterà a fuggire e diventare il suo assistente per il suo progetto: ridare la vita a organi provenienti da animali morti grazie agli impulsi elettrici.
Questa ricerca non passa inosservata e suscita molto interesse sia nell'alta società sia in un detective di Scotland Yard fervente cattolico: Turpin
Insomma, non ci viene narrata la storia ben nota del mostro, ma bensì le vicende precedenti ad essa, l'incontro tra i due e, infine, le motivazioni che hanno portato il dottore a un tale esperimento.
I personaggi sono tratteggiati in modo egregio, riuscendo in qualche modo a immedesimarsi in loro, oltre a trovarli entusiasmanti e divertiti.
La storia ci viene raccontata dal punto di vista di Igor, un ragazzo che comprende di appartenere ad un mondo ben diverso da quello in cui è vissuto. E' intelligente e coraggioso, ma che è pervaso dal buon senso e da un forte senso etico. Sì, insomma, Daniel si trova incastrato in un personaggio che sotto alcuni punti di vista risulta simile al maghetto a cui ha dato il volto per ben 11 anni.
Ma questa volta l'ambientazione più dark e il senso di follia che pervade il film lo pone sotto una nuova luce, rendendolo meno vittima degli eventi di quanto si potesse pensare di Harry Potter.
Di tutt'altra pasta invece è Victor Frankestein. E' un genio folle, ribelle, senza peli sulla lingua. Alcune volte sembra succube di pesanti droghe, ma la sua lucidità, in alcune situazioni, mette i brividi.
Alcune volte vediamo una forte somiglianza con Sherlock, anche nei modi di fare e di parlare, ma si scosta da questo nell'entusiasmo che mette in ciò che fa. Non è un personaggio calcolatore o controllato, è una continua scarica elettrica, che nei momenti di calma si stabilizza per esplodere dopo pochi secondi. Segue un piano dettato più dal cuore che dal cervello, portandolo ad affrontare molto spesso delle conseguenze terribili.
McAvoy riesce a muoversi in modo perfetto nei continui cambiamenti d'umore del personaggio, riuscendo a imprimere quel senso di genio sregolato e oscuro, dal fascino indiscutibile.
Menzione speciale va di sicuro ad Andrew Scott, che interpreta in modo magistrale il detective Rodrick Turpin. Tutto ciò che sappiamo di lui ci viene detto attraverso dettagli e frasi che sembrano buttate, ma che ci permettono di costruire la sua psicologia in modo completo. Inoltre è il personaggio che porta avanti una certa idea e linea di pensiero riguardo ai lavori del dottore, mettendo sul tavolo la carte del problema religioso, ma senza arrivare ai grandi sermoni o ai discorsi infiniti.
E' un film che ha del carattere commerciale, certamente, ma che ha veramente molto da offrire, partendo dai toni dark, alla storia d'amore, all'azione, passando per le discussioni etiche.
Ve lo consiglio vivamente, anche perché si vede un certo studio e una meticolosità nel rispettare anche i capolavori precedenti che trattano della storia (tra cui c'è un easter egg fantastico che solo chi ha visto Frankestein junior può apprezzare) che molti grandi film non hanno.
Buona visione!
MARILYN
Anno:2012
Regista:Curtis
Attori: Eddie Redmayne, Emma Watson, Michelle Williams, Kennet Brannagh
Colin Clarck è un ragazzo giovane e ingenuo, con un grande sogno: far parte del mondo del cinema!
Decide così di abbandonare la sua sicura e accogliente casa di campagna a favore della caotica Londra, dove grazie alle sue capacità si fa notare ed entra a far parte della troupe del film Il principe e la ballerina.
Qui rimane incantato per la bellissima sensuale Marilyn, ma qualcosa scatterà nel momento in cui vedrà la donna fragile e insicura che è dietro alla stupenda stella del cinema. Ciò lo porterà a vivere una storia d'amore, alcune volte a senso unico e altre un po' confusa, che ha le sfumature di una fiaba.
Rimaniamo incantati da questo mondo, fatto di persone che pensano unicamente al business e a non perdere la loro gallina delle uova d'oro, grazie alla performance di Eddie Redmayne, che ci trasmette un certo senso di ingenuità. Riesce, infatti, a trasmettere un senso di amore innocente, quasi un desiderio di proteggerla da tutto e da tutti, nei confronti della diva, che si contrappone all'amore più passionale (che sarà presente solo all'inizio del film) per Lucy (Emma Watson), la costumista.
Ho apprezzato molto, infatti, che il regista abbia deciso di togliere quasi completamente, per il resto del film, la figura di Lucy, dandoci proprio l'illusione di essere inghiottiti, come il protagonista, dal fascino e dalle emozioni altalenanti di Marylin. Infatti, siamo quasi condividere con Colin l'attesa di essere chiamati a far parte di un'altra parte della vita privata della donna. Ne vorremmo sapere sempre di più e rimaniamo incatenati da ciò.
Una nota di merito va di sicuro a Michelle Williams, che è riuscita a immergersi così tanto nel personaggio così tanto da cancellarsi quasi completamente. Riesce, infatti, una Marylin ricca di sfaccettature, ma coerente con il personaggio che abbiamo imparato a conoscere grazie ai film, ma anche alle varie discrezioni.
Con un solo sguardo, un sorriso o un movimento della fronte ci sembra di trovarci di fronte a questa diva, ma anche a Norma Jean. Infatti, per la maggior parte della storia siamo in sua compagnia, della ragazza senza un padre e con la madre finita in manicomio, che viene sostituita nei momenti opportuni dalla Marilyn Monroe. Ma anche qui il personaggio di duplica: abbiamo la Mariliyn Monroe ansiosa sul set di un film inglese e quella allegra e civettuola delle interviste.
Colin ci porta, così, a conoscerla in ogni sfaccettatura di questa donna che popola ancora il nostro immaginario collettivo della diva, portandoci proprio nella sfera privata e aprendoci gli occhi e facendoci toccare ciò che doveva sopportare.
Non aspettatevi, però, un film biografico sul Marilyn, anche se potrebbe essere letto come tale visto che è lei il tema centrale, è lei a muovere tutto e a influenzare le stesse persone che la circondano, bensì è un film su due persone affini, entrambe ingenue che si trovano a far parte del mondo che hanno sempre voluto, ma allo stesso tempo si sentono estranei ad esso (uno per la sua concezione romantica della vita, l'altra per le continue incomprensioni fra lei e il resto del mondo).
Guardatelo come una fiaba che è iniziata e conclusa in una sola settimana, portando momenti di estrema allegria e gioia, ma allo stesso tempo mortificazione dolore.
Buona visione!
Regista:Curtis
Attori: Eddie Redmayne, Emma Watson, Michelle Williams, Kennet Brannagh
Colin Clarck è un ragazzo giovane e ingenuo, con un grande sogno: far parte del mondo del cinema!
Decide così di abbandonare la sua sicura e accogliente casa di campagna a favore della caotica Londra, dove grazie alle sue capacità si fa notare ed entra a far parte della troupe del film Il principe e la ballerina.
Qui rimane incantato per la bellissima sensuale Marilyn, ma qualcosa scatterà nel momento in cui vedrà la donna fragile e insicura che è dietro alla stupenda stella del cinema. Ciò lo porterà a vivere una storia d'amore, alcune volte a senso unico e altre un po' confusa, che ha le sfumature di una fiaba.
Rimaniamo incantati da questo mondo, fatto di persone che pensano unicamente al business e a non perdere la loro gallina delle uova d'oro, grazie alla performance di Eddie Redmayne, che ci trasmette un certo senso di ingenuità. Riesce, infatti, a trasmettere un senso di amore innocente, quasi un desiderio di proteggerla da tutto e da tutti, nei confronti della diva, che si contrappone all'amore più passionale (che sarà presente solo all'inizio del film) per Lucy (Emma Watson), la costumista.
Ho apprezzato molto, infatti, che il regista abbia deciso di togliere quasi completamente, per il resto del film, la figura di Lucy, dandoci proprio l'illusione di essere inghiottiti, come il protagonista, dal fascino e dalle emozioni altalenanti di Marylin. Infatti, siamo quasi condividere con Colin l'attesa di essere chiamati a far parte di un'altra parte della vita privata della donna. Ne vorremmo sapere sempre di più e rimaniamo incatenati da ciò.
Una nota di merito va di sicuro a Michelle Williams, che è riuscita a immergersi così tanto nel personaggio così tanto da cancellarsi quasi completamente. Riesce, infatti, una Marylin ricca di sfaccettature, ma coerente con il personaggio che abbiamo imparato a conoscere grazie ai film, ma anche alle varie discrezioni.
Con un solo sguardo, un sorriso o un movimento della fronte ci sembra di trovarci di fronte a questa diva, ma anche a Norma Jean. Infatti, per la maggior parte della storia siamo in sua compagnia, della ragazza senza un padre e con la madre finita in manicomio, che viene sostituita nei momenti opportuni dalla Marilyn Monroe. Ma anche qui il personaggio di duplica: abbiamo la Mariliyn Monroe ansiosa sul set di un film inglese e quella allegra e civettuola delle interviste.
Colin ci porta, così, a conoscerla in ogni sfaccettatura di questa donna che popola ancora il nostro immaginario collettivo della diva, portandoci proprio nella sfera privata e aprendoci gli occhi e facendoci toccare ciò che doveva sopportare.
Non aspettatevi, però, un film biografico sul Marilyn, anche se potrebbe essere letto come tale visto che è lei il tema centrale, è lei a muovere tutto e a influenzare le stesse persone che la circondano, bensì è un film su due persone affini, entrambe ingenue che si trovano a far parte del mondo che hanno sempre voluto, ma allo stesso tempo si sentono estranei ad esso (uno per la sua concezione romantica della vita, l'altra per le continue incomprensioni fra lei e il resto del mondo).
Guardatelo come una fiaba che è iniziata e conclusa in una sola settimana, portando momenti di estrema allegria e gioia, ma allo stesso tempo mortificazione dolore.
Buona visione!
A QUALCUNO PIACE CALDO
Un film del '59 che non ha nulla da invidiare alle commedie romantiche di oggi, anzi forse ha tanto ancora da insegnare.
La storia si svolge in pieno proibizionismo, Jerry e Joe sono due musicisti squattrinati che devono saltare da un ingaggio all'altro per sopravvivere. Quando perdono anche l'ultimo lavoro vengono a conoscenza che un'orchestra sta cercando un sax e un contrabasso, il problema è che l'orchestra è solo femminile.
Costretti a rinunciare anche a quest'ingaggio decidono di accettarne un altro, più misero, ma mentre stanno prendendo la macchina rimangono coinvolti in un regolamento di conti mafioso e sono così costretti a fuggire. Per ciò decidono di travestirsi da donna ed entrare a far parte dell'orchestra femminile. Qui incontrano Sugar (Zucchero nel doppiaggio italiano), donna con un piccolo problema d'alcool e che si innamora in continuo di uomini che l'abbandonano, ormai convinta di non trovare più l'amore della sua vita (magari un giovane ricco miliardario).
I due musicisti si innamoreranno immediatamente di lei, ma quello che riuscirà ad uscire con lei effettivamente sarà Joe, fingendosi un ricco erede di un'importante famiglia.
Ma non sanno che i mafiosi li hanno trovati...
E' un film polizesco che prende immediatamente, sin dal primo minuto, una piega comica grazie, anche, ai dettagli più piccoli. Ciò dimostra come le inquadrature siano state studiate per dare allo spettatore un'immediato senso di ridicolo, ma anche di appartenenza, a questi strani avvenimenti.
I personaggi sono resi benissimo, in pochi secondi riusciamo a capire con chi abbiamo a che fare.
Abbiamo Joe, il furbo del duo, che riesce a conquistare la bella Sugar/Zucchero raccontandole quello che si vuole sentir dire e fingendo di essere qualcun altro, Jerry il più posato e quello che cerca di pensare al domani, viene sempre fregato dall'amico ma ciò non gli impedisce di aiutarlo e assecondarlo ogni volta. Sugar/Zucchero, invece, è la ragazza bella e ingenua, che riesce a conquistare tutti grazie al suo fascino, ma che è rimasta ferita e abbandonata dagli uomini troppe volte.
Intorno a questi personaggi se ne muovono altri che sono dipinti in modo perfetto senza mai fermare la narrazione, in poche battute ci innamoriamo o odiamo quella persona, non c'è bisogno di nient'altro.
Come già detto le situazioni sono ridicole, lo spettatore è quasi portato a chiedere come mai tutti ci cascano in questi inganni quasi infantili, senza però rimanere mai deluso o annoiato. Anzi!
Molto spesso la comicità sta nel piccolo dettaglio che fa percepire l'inganno, qualcuno che astutamente lo coglie e, infine, alla creazione di una nuova scusante per spiegare il malinteso o l'ingenuità di un altro personaggio.
E' un film meraviglioso, che vi vorrei consigliare, in quanto ci troviamo di fronte a un pilastro della cinematografia americana e a una meravigliosa Merilyn Monroe.
Non spaventatevi per il bianco e nero o per la data, è un film che potrebbe benissimo essere stato realizzato oggi, anzi l'ho trovato molto più piacevole, in quanto privo di tanti fronzoli e di mille scene che non hanno un vero e proprio scopo, se non quello comico o di mostrare quanto sia o non sia bella la vita di copia. Qui, infatti, ci troviamo davanti a 120 minuti di film in cui non ci annoia mai e dove la storia scivola via senza diventare pesante.
Perciò, correte a vederlo!
4 film (e 1 serie TV) da guardare a Halloween
Shining (Kubrick, 1980)
Chi meglio di un film tratto dal romanzo del re del genere horror per tenerci compagnia in questa festa?
Questo classico del cinema narra di Jack Torrance che deciderà di accettare il lavoro come guardiano di un hotel disperso nelle montagne, dove rimarrò isolato per 5 mesi con la famiglia, ma in quel albergo sono avvenuti molti casi sanguinolenti e nemmeno il protagonista sarà immune al richiamo della pazzia.
L'Esorcista (Friedkin, 1973)
Una bambina giocando con la magia viene posseduta, la madre disperata e dopo aver assistito a una serie di inquietanti avvenimenti chiede aiuto a degli esorcisti.
Gli effetti speciali e le parti che un tempo erano state censurate possono farci sorridere ora, ma rimane un classico di questo genere.
Splice (Natali, 2009)
Una coppia di biochimici decide di giocare con diversi DNA per dimostrare ai loro finanziatori che il loro progetto è valido, creando così una creatura meravigliosa ma che ben presto diventa chiara la sua pericolosità.
The Nightmare Before Christmas (Burton, 2003)
Film adatto per chi i film horror proprio non li può vedere letteralmente, se no addio sonno per i prossimi 10 anni, e allora si punta alla dolcezza. Ecco qui uno dei capolavori del signor Burton.
Jack Skeletron, re del regno di Halloween, annoiato dal continuo ripetersi dei festeggiamenti del suo paese si rende conto che gli manca qualcosa, così decide di capire che cos'è.
American Horror Story
Serie TV america che ha fatto un grandissimo successo.
Attualmente sono uscite cinque serie, caratterizzate da una trama e da protagonisti autosufficienti.
La prima è Murder House si occuperà della casa infestata della famiglia Harmon.
La seconda è ambientata in un ospedale psichiatrico, da qui il nome Asylium, dove una giornalista è decisa a intervistare il killer.
Coven è la terza serie ed è dedicata a una congrega di streghe.
Abbiamo poi la quarta che si chiama Freak Show, ambientata in un circo.
L'ultima serie uscita è quella dedicata all'hotel degli orrori, Hotel.
Ant Man
Ultimo film dei Marvel Studios, un eroe che non è conosciuto come Iron Man o Capitan America, ma comunque un personaggio veramente interessante.
Il protagonista è Scott Lang, un ladro che ha appena finito di scontare la sua pena in carcere, che desidera ricominciare una vita, ma soprattutto poter rivedere e stringere la sua figlia. Purtroppo a causa della sua fedina penale non riesce a tenersi un lavoro, così è costretto a ritornare alla sua vita criminale. Proprio così entra in possesso di una misteriosa tuta, che lo rende più piccolo creata dal dottor Pym e sarà proprio lui a contattare Scott, rivelandogli che proprio lui, con l'aiuto delle sue aiutanti, le formiche, può dargli il riscatto che ha sempre desiderato.
Devo dire che mi è piaciuto molto questo film, soprattutto come l'hanno sviluppato e come hanno deciso di raccontarci la storia. Infatti, Scott è la seconda 'generazione' di Ant-Man, quindi non vediamo la fatica della costruzione della tuta e l'affermarsi del supereroe (come succede in Iron Man o in Capitan America), bensì impariamo insieme al protagonista le storie, le capacità e il mistero legato a questo costume. Ci sembra quasi di doverci sforzare insieme a Scott per comprendere a pieno il potere che ci viene offerto sullo schermo.
Veniamo affascinati anche da questo anti-eroe, che è troppo vicino a noi spettatori: è ironico, pungente e arrendevole di fronte alle difficoltà che gli si parano davanti. Lo prendiamo subito in simpatia e non possiamo non tifare per lui, perchè è una persona come noi che è incappata in un'avventura che in alcuni momenti lo spaventa.
Un altro personaggio affascinante è il dottor Pym, il creatore della tuta, che, però, vive nel rimorso della perdita della moglie e del rapporto conflittuale con la figlia. E' uomo orgoglioso del suo lavoro e desideroso di tramandare il suo lavoro, anche se questo può essere pericoloso.
Cosa meravigliosa e che rende il film molto interessante è il continuo cambio di punto di vista. Il regista, infatti, sceglie di mostrare cosa succede al protagonista (come è ovvio) seguendolo nei suoi cambi di statura, ma di mostrare anche cosa la persona a grandezza naturale vicina all'avvenimento microscopica vede. Un esempio è il meraviglioso combattimento finale tra Ant-Man e Calabrone, il nemico principale del film, in cui si affrontano in formato mini in diverse location senza che nessuno se ne accorge, finchè questi non ritornano a grandezza naturale portando il panico.
Una cosa che non apprezzato è il risvolto romantico finale, che mi sarebbe piaciuto vedere più sviluppato magari in un altro film o in un modo migliore in questo.
Ma non può essere tutto perfetto!
Ve lo consiglio se avete voglia di vedere un film d'azione, ma allo stesso divertente, con un certo carico emozionale. Ma soprattutto se siete intenzionati a rivalutare il mondo delle formiche.
Buona Visione!
THE MINIONS
Per quanto adorassi questi 'pinoli' gialli, ero abbastanza indecisa sul cosa aspettarmi da un loro lungometraggio, ma sono stata piacevolmente sorpresa. Logico non è un grande collosal, ma è divertente.
La storia è molto semplice, parte come un documentario (con tanto di voce di Alberto Angela che narra) spiegando che lo scopo dei Minions è servire un super cattivo, purtroppo le cose non vanno a buon fine e sono costretti a ritirarsi per moltissimo tempo tra i ghiacci. Finchè Bob, Kevin e Stuart, sfiniti dalla solita monotonia, non partiranno alla ricerca di un nuovo padrone.
Strabiliante l'evoluzione caratteriale dei personaggi, mentre su Cattivissimo Me erano semplici spalle buffe, qui presentano dei caratteri ben definiti, abbiamo Kevin che è il più maturo e intelligente, Stuart che ama suonare la chitarra ed è il dongiovanni della situazione e Bob, il più piccolino e dolce dei tre.
Il film risulta vincente grazie alla lingua strana che parlano, miscuglio di 5 o 6 idiomi diversi, che risulta incomprensibile, ma che è costellata da continui 'Papaya' e 'Banana', che rendono tutto divertente.
Penso che la cosa che temessi di più fosse l'immediata comparsa di Gru nella vicenda, ma anche se appare in un paio di fraime, come un bambino incuriosito dal mondo dei cattivi, non influisce immediatamente nella storia dei Minions, Infatti il loro primo ingaggio è con Scarlet Sterminator, la più grande super cattiva della storia dei super cattivi, un personaggio adorabilmente cattivo, che non si può amare/odiare. Molti si lamentano della voce, ma a me non ha disturbato molto, anzi mi è piaciuta e secondo me ci stava con il personaggio.
Cosa che mi è molto piaciuta è la quantità esorbitante di significati che si possono leggere in questo film, rendendolo adatto sia ai grandi che ai piccini.
Ve lo consiglio soprattutto se volete passare una serata tranquilla e divertente.
INTO THE WOODS
ATTENZIONE!HO CERCATO DI NON METTERE DEGLI SPOILER NELLA RECENSIONE, MA SE VOLETE AVERE DETTAGLI PIU' APPROFONDITI SU QUELLO CHE EFFETTIVAMENTE PENSO ALLORA ANDATA OLTRE L'IMMAGINE ;)
Non vedevo l'ora di vedere questo film, davvero!
Un musical sulle favole, con Meryl Streep e Johnny Depp, sembrava la realizzazione di uno dei miei sogni più profondi e nascosti. Purtroppo a fine proiezione non sapevo che cosa pensare!
La storia è partita bene, presentando i vari personaggi della storia attraverso una voce narrante e una canzoncina sui desideri, che purtroppo dura ben 5 minuti, dove si sente i personaggi continuare con questo perenne I wish, ma le scene sono divertenti e quindi si può sopportare.
I personaggi fanno parte di storie famose, abbiamo Cenerentola, Capucetto rosso e Jack (della fiaba La pianta di fagioli magici), ma i protagonisti principali, ovvero il fornaio e sua moglie...da dove vengono? Tutti fanno parte di qualche fiaba, tranne loro (si sa qualcosa sulla loro famiglia legata a una fiaba maggiore, ma la loro presenza non è giustificata dalla versione originale di questa, mentre le altre storie seguono, nel modo più adatto a un pubblico di bambini, quella originale).
Questa coppia, scoprirà dopo nemmeno dieci minuti di film, di essere maledetta e che la strega scioglierà l'incantesimo solo quando le porteranno quattro oggetti, che, si scoprirà, essere legati alle favole che sono state presentate all'inizio dalla canzoncina. Tranne uno, legato a una storia che verrà citata si è no dieci minuti in tutto! (Per saperne di più andate al primo punto della recensione con Spoiler qui sotto).
Tornando alla trama questa coppia di fornai si mette alla ricerca degli oggetti, entrando in contatto e alcune volte diventando parte fondamentale delle fiabe, e questo viaggio sarà una serie infinità di sfortunati eventi, spiegati attraverso scene a un certo punto noiose, in quanto ripetitive.
Alla fine le fiabe hanno il loro lieto fine, come anche la copia di fornai, ma la storia va avanti, e perciò il caro vecchio Happy Ending non esiste.
Nella seconda parte la storia prende una piega più dark, dove tutto sembra andare a rotoli, ma la cosa non mi ha molto entusiasmato, lasciandomi molto amareggiata e confusa. Molte scene perdono il significato o non sono coerenti. Un esempio è Cenerentola, appena sposata e felice, viene trovata, dopo un terremoto di origine misteriosa, dal fornaio nei vestiti da cameriera che aveva all'inizio, davanti alla tomba della madre. Quando ha avuto il tempo i cambiarsi? E' tornata in camera mentre crollava tutto?
Sta di fatto che queste favole si trovano a dover combattere questa nuova minaccia da sole.
Il finale è stato carino nel complesso, ma sinceramente si poteva far di meglio.
I personaggi non erano meravigliosi (Jack troppo fastidioso, Cenerentola perennemente indecisa, Cappuccetto rosso sarcastica e irriverente, il fornaio incapace in qualsiasi cosa e i principi terribilmente stupidi), si salva solo la moglie del fornaio che cerca di far ragionare sempre tutti.
La storia, in complesso, sarebbe stata carina, ma è stata realizzata male.
Le scelte di regia sono state infelici, facendo diventare una bella idea un accozzaglia di momenti che hanno un filo logico solo se si guarda il film in generale (o andando a vedere le scene che sono state tagliate). Gli effetti speciali, forse si salvano, in quanto tipicamente Disney, ma molto rari e in alcuni attimi molto caricati.
Perciò non ve lo consiglio con estremo calore, ma se volete un film carino da vedere, senza pretese e per passare il tempo è perfetto.
SPOILER ALLERT!
Benissimo! Se non vi è chiaro, da questo momento ci saranno degli SPOILER!
La cosa che mi ha dato principalmente fastidio è stata la presenza minuscola di Rapunzel. All'inizio, con I wish, si presentano tutti i protagonisti, compresa la madre di Jack (che non è che abbia tutto questo rilievo alla fine della storia, tranne per cinque minuti in cui si mette tra il gigante e il figlio), ma lei non viene minimamente nominata. Se conosciamo la storia originale sappiamo che la ragazza di cui parla la strega all'inizio è lei, ma la sua presenza sembra inutile.
Rapunzel, insomma, diventa solo colei a cui bisogna strappare i capelli, l'innamorata del fratello più giovane del principe di Cenerentola e la figlia disubbidiente della strega. Basta fine, stop! Non sappiamo più nulla. Ed è qui che c'è una delle imprecisioni del film.
La torre della ragazza è in mezzo al bosco, che viene distrutto dal terremoto e, dove, nessuno trova più la via per tornare a casa, nemmeno chi ci vive, eppure il principe la trova subito senza problemi, e se ne vanno via con il suo cavallo, così! E dire che ci sono ben cinque personaggi che l'hanno attraversato avanti e indietro mille volte alla ricerca di oggetti, per andare dalla nonna, per trovare la sua mucca o per scappare dal Principe, non trovano nemmeno l'uscita!
E adesso parliamo del terremoto, il terremoto che è stato causato da una gigantessa. Benissimo, un gigantessa di otto metri gira per il regno e nessuno se ne accorge! All'inizio ho pensato che fosse perché era lontana dal castello, ma poi mi sono chiesta: come mai quando cammina vicino ai personaggi questi al massimo barcollano, mentre quando era distante questa ha distrutto un intero castello? Ma va bene, passiamoci sopra, forse volevano evitare di dover inquadrare ogni dieci secondi qualcuno che si rialza, però non mi spiego come mai il principe non veda o non senta niente!
Sta girando il bosco per un oscuro motivo (che alla fine è baciare appassionatamente la panettiera? C'è qualcosa che non quadra) e non si accorge di una cosa gigante che gira per la foresta distruggendola?
Fantastico! La mia fiducia nei principi azzurri crolla nuovamente! Soprattutto dopo aver sentito dire dal Principe che si è sposato con Cenerentola sperando di essere più fedele a un'unica donna!
Parliamo della strega, personaggio malvagio e pazzo, ma che dà alla coppia di sposi la possibilità di sciogliere la loro maledizione e a sua volta sciogliere quella che affligge lei da molti anni. Questa strega non si accorge di avere tra le mani uno degli ingredienti della pozione? Non deve toccare gli oggetti che servono per la pozione perchè se no questi non avrebbero più il potere magico, allora io, che non ho studiato magia o arti oscure, starei molto attenta a quello che tocco. Purtroppo lei tocca questo ingrediente e quindi risolve il problema con un surrogato! Allora perchè non potevano fare sempre così, sarebbe stato molto più semplice! Ma poi ecco qua la chicca: ha perso i poteri e se ne accorge solo dopo un bel pò di tempo!
Questo era l'ultimo punto. Mi dispiace se la mia opinione non è delle più favorevoli, c'ho provato a cercare lati positivi, ma non ci sono riuscita. Purtroppo per me è uno spreco vedere dei personaggi meravigliosi (principi e Rapunzel ad esempio) non sviluppati in modo adeguato. La Disney questa volta mi ha veramente tradito, speriamo nel prossimo film...
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