giovedì 19 ottobre 2017

LOVING VINCENT


Anno:2017
Regista: D.Kobiela, H.Welchman
Attori: R.Gulaczkyk, D.Booth, E.Tomlinson, H.McCrory, J.Flynn, S.Ronan

Armand Roulin viene incaricato dal padre postino di consegnare una lettera di Vincent Van Gogh a Theo, suo amato fratello. Il ragazzo accetta mal volentieri, memore degli incresciosi episodi di cui l'artista era stato protagonista durante la sua permanenza  nel suo piccolo paese.
Si dirige, così, prima a Parigi e poi a Auvers-sur-Oise dove conosce tutti coloro che sono stati toccati dalla personalità del tormentato pittore, iniziando a ricostruire la vera indole di Vincent e cercando di far luce su quelle misteriose sei settimane che si frappongono dall'ultima lettera che l'uomo a inviato ai suoi cari e alla tragica fine.
Questo film innovativo nasce dalla collaborazione della pittrice Kobiela e il regista Welchman; realizzato interamente in rotoscope, una tecnica che ha permesso, grazie al ricalco della pellicola precedentemente filmata, di rielaborare le immagini rendendole molto vicine alle opere del pittore olandese. Ci troviamo così ad affrontare un viaggio che non solo ci permette di conoscere meglio il tormentato, intelligente e brillante Vincent Van Gogh ma di fare un meraviglioso percorso tra le sue opere più famose, tra i paesaggi che ha disegnato e amato.
Il cast è a dir poco stellare, abbiamo, infatti, tra i nomi più noti la McCory (Narcissa Malfoy della Saga di Harry Potter per intenderci), la Ronan (Amabili resti, The host, Brooklyn fra le sue numerose pellicole) e Flynn (Bronn in Games of Thrones), ma più che delle loro performance bisogna parlare di come i cento artisti che hanno collaborato al progetto sono stati in grado di riprodurre fino all'ultimo dettaglio le espressioni degli attori.
I personaggi che interpretano sono persone realmente ritratte da Van Gogh e perciò i pittori ingaggiati per il film hanno dovuto in qualche modo a riprodurre ma allo stesso tempo adattare la fisionomia dell'attore a quella del quadro di riferimento. I tratti riproducono quelli dell'artista alla perfezione e con attenzione, cercando di restituire il suo stesso tocco, ma anche di dare vita a quelle figure.
Il momento in cui si nota questo impegno è nel momento della chiacchierata tra Armand e Margaret,
in cui la giovane sta per piangere e trattiene a fatica le lacrime; gli occhi lucidi vengono realizzati in modo eccellente, arrivando a farcelo percepire in modo evidente.
E la storia?
Molto spesso i film che hanno una grande fotografia o un grande impatto visivo hanno una trama che o è scontata o è piena di falle. Questo non è il caso!
Armand parte pervenuto nei confronti di Vincent per poi cambiare idea man mano che conosce la reale vicenda e che viene a galla il vero essere dell'artista, il suo tormento, il dolore e gli ostacoli che ha dovuto sopportare ogni momento della sua vita. Uomo incompreso e allontanato da tutti vive in una terribile solitudine, che sembra superare nelle ultime settimane di vita, per poi crollare irrimediabilmente nel baratro poco dopo.
Riusciamo ad immaginarci in Van Gogh, tanto da sperare in una risoluzione diversa al mistero che Armand sta cercando di sbrogliare, non possiamo credere che l'uomo che ci viene presentato sia giunto a quella tragica scelta. Eppure un piccolo spiraglio di luce ci viene presentato da due protagonisti, ma a chi vogliamo credere? Alla storia che ci viene insegnata a scuola oppure a chi lo conosce?

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Van Gogh. Tutti i dipinti
  Lettere a Theo
  I miei quadri raccontati da me

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