venerdì 29 aprile 2016

Victor-la storia segreta del dr. Frankestein




Anno:2015
Regista:P. McGuigan
Attori:Daniel Radcliffe, James McAvoy, Andrew Scott, Mark Gatiss

Geniale, oscuro e divertente. Sono gli aggettivi perfetti per descrivere questo film, che si allontana dal mondo hollywoodiano per avvicinarsi di più allo stile di una serie tv con cui condivide non solo il regista, ma anche gli attori: Sherlock.
Sin dal minuto zero si percepisce l'affinità, grazie alle inquadrature, in movimento in low motion e la fotografia, ma anche al personaggio di Victor.
Ma prima di iniziare a parlare dei personaggi soffermiamoci sulla trama.
La storia viene raccontata dal punto di vista di Igor , il pagliaccio gobbo di un circo,che è affascinato dalla scienza medica, tanto da dedicarsi al suo studio in modo completamente autonomo. L'incontro fortuito con il giovane Frankestein lo porterà a fuggire e diventare il suo assistente per il suo progetto: ridare la vita a organi provenienti da animali morti grazie agli impulsi elettrici.
Questa ricerca non passa inosservata e suscita molto interesse sia nell'alta società sia in un detective di Scotland Yard fervente cattolico: Turpin
Insomma, non ci viene narrata la storia ben nota del mostro, ma bensì le vicende precedenti ad essa, l'incontro tra i due e, infine, le motivazioni che hanno portato il dottore a un tale esperimento.
I personaggi sono tratteggiati in modo egregio, riuscendo in qualche modo a immedesimarsi in loro, oltre a trovarli entusiasmanti e divertiti.
La storia ci viene raccontata dal punto di vista di Igor, un ragazzo che comprende di appartenere ad un mondo ben diverso da quello in cui è vissuto. E' intelligente e coraggioso, ma che è pervaso dal buon senso e da un forte senso etico. Sì, insomma, Daniel si trova incastrato in un personaggio che sotto alcuni punti di vista risulta simile al maghetto a cui ha dato il volto per ben 11 anni.

Ma questa volta l'ambientazione più dark e il senso di follia che pervade il film lo pone sotto una nuova luce, rendendolo meno vittima degli eventi di quanto si potesse pensare di Harry Potter.

Di tutt'altra pasta invece è Victor Frankestein. E' un genio folle, ribelle, senza peli sulla lingua. Alcune volte sembra succube di pesanti droghe, ma la sua lucidità, in alcune situazioni, mette i brividi.
Alcune volte vediamo una forte somiglianza con Sherlock, anche nei modi di fare e di parlare, ma si scosta da questo nell'entusiasmo che mette in ciò che fa. Non è un personaggio calcolatore o controllato, è una continua scarica elettrica, che nei momenti di calma si stabilizza per esplodere dopo pochi secondi. Segue un piano dettato più dal cuore che dal cervello, portandolo ad affrontare molto spesso delle conseguenze terribili.
McAvoy riesce a muoversi in modo perfetto nei continui cambiamenti d'umore del personaggio, riuscendo a imprimere quel senso di genio sregolato e oscuro, dal fascino indiscutibile.

Menzione speciale va di sicuro ad Andrew Scott, che interpreta in modo magistrale il detective Rodrick Turpin. Tutto ciò che sappiamo di lui ci viene detto attraverso dettagli e frasi che sembrano buttate, ma che ci permettono di costruire la sua psicologia in modo completo. Inoltre è il personaggio che porta avanti una certa idea e linea di pensiero riguardo ai lavori del dottore, mettendo sul tavolo la carte del problema religioso, ma senza arrivare ai grandi sermoni o ai discorsi infiniti.

E' un film che ha del carattere commerciale, certamente, ma che ha veramente molto da offrire, partendo dai toni dark, alla storia d'amore, all'azione, passando per le discussioni etiche.
Ve lo consiglio vivamente, anche perché si vede un certo studio e una meticolosità nel rispettare anche i capolavori precedenti che trattano della storia (tra cui c'è un easter egg fantastico che solo chi ha visto Frankestein junior può apprezzare) che molti grandi film non hanno.
Buona visione!

venerdì 15 aprile 2016

Resoconto #TrinovelAthon

Come saprete ho partecipato alla #TrinovelAthon, una sfida letteraria che si è svolta tra il 14 e il 18 marzo.
Sono riuscita a completare la sfida praticamente all'ultimo secondo e sono stata veramente orgogliosa di ciò, perché ho avuto un sacco di problemi in quei giorni e pensavo di non riuscirci. E invece... il ritardo si vede nel resoconto (povera me!).
Ma bando alle ciance e iniziamo!

LO STUDIO IN ROSSO di ser Arthur Conan Doyle
 Non avevo letto assolutamente nulla su Sherlock Holmes fino a questo momento, eppure ho visto quasi tutte le trasposizioni cinematografiche e non solo delle indagini di questo prodigioso detective inglese. Ma le stelle mi hanno dato un segno, creando il momento e le circostanze perfette: la #TrinovelAthon e un l'edizione integrale e completa con tutti i casi di Holmes!
Devo dire che sono rimasta immediatamente rapita dal modo di scrivere di Doyle, che mi ha subito catturata e sono rimasta piacevolmente affascinata.
Anche sapendo il colpevole, mi sono trovata con il fiato sospeso mentre seguivo l'indagine e sorpresa quando questa si è conclusa. Ho appezzato, anche, come è stato inserito il movente all'interno del racconto, che mi ha spiazzato, facendomi credere più volte di avere in mano una copia difettosa del libro. Il modo di raccontare cambia quasi, immergendosi in modo completo nei motivi dell'uomo di perpetuare il suo crimine, allontanandosi da fare quasi analitico delle pagine precedenti.
Ve lo consiglio con tutto il cuore!

UN GIRO DI VITE di Henry James
Breve racconto dalle sfumature gotiche, scritto alla fine del '800, ma questo non vi deve spaventare, lo stile di scrittura, infatti, è scorrevole e per nulla complesso.
Si tratta di una storia di fantasmi che si svolge nella campagna londinese. Miss Gibbs ottiene un nuovo impiego come istitutrice dei due nipoti di un gentiluomo londinese, il suo compito, però, non sarà solo quello dell'insegnante ma anche di governante della casa. La giovane ragazza sarà affascinata dal lavoro, soprattutto dei bambini che le sono stati affidati, Miles e Flora, che sono meravigliosi, educati e bellissimi. Rimarrà, però. perplessa dal loro comportamento così controllato e adulto. Le stranezze non finisco qui, perché ben presto scoprirà cosa si nasconde tra le mura di Bly.
Molti punti presenti nel racconto rimangono oscuri e alcune domande non ricevono una risposta, ma la storia è intrigante e lascia spesso con il fiato sospeso.
Lo consiglio a tutti quelli a cui piacciono le storie di fantasmi e di mistero.

ANGELI E DEMONI di Dan Brown
Dan Brown è probabilmente uno dei miei scrittori preferiti, ha uno stile di scrittura rapido e scorrevole che mi ha fatto volare fino alla fine in pochissimo tempo.
Questo romanzo è il primo della trilogia riguardante le indagini del professor Langdon, anche se a livello cinematografico è il secondo capitolo.
La storia, ambientata tra il Vaticano e il laboratorio del CERN in Svizzera, vede impegnato il professore e simbologo Robert Langdon nella ricerca di sventare gli omicidi di quattro cardinali a opera di una setta che si credeva ormai scomparsa, usando le sue conoscenze artistiche e storiche.
Come già detto, trovo il modo di scrivere di Brown molto scorrevole, ma che riesce a rallentare e accelerare i ritmi in base ai momenti che affrontano i protagonisti, portando il lettore a vivere la loro stessa ansia e urgenza.
Ve lo consiglio se vi piacciono i thriller e i misteri, ma vi consiglio di tenere a vostra portata un libro di arte o internet, per poter vedere le opere a cui si rifanno.