venerdì 26 maggio 2017

Le scoperte di Silvia #3

Vi voglio proporre una rapida carrellata di ciò che ho letto e visto in questo periodo e che meritano attenzione.
Partiamo dai prodotti Netflix. 



La piattaforma di streaming ha portato alla mia attenzione diverse opere molto interessanti. Inizio dalla serie TV Juana Ines, prodotta dalla stessa Netflix, realizzata interamente in spagnolo, che narra le vicende di una delle più importanti poetesse del Messico.
Juana Ines è una ragazza che ha dedicato tutta la sua vita alla conoscenza e alla poesia, ma la sua condizione da bastarda le impedisce, però, di avere un lavoro all'interno della corte e potersi sposare. Decide così di farsi suora, potendo, così, dedicarsi interamente allo studio, ma la sua vita sarà continuamente turbata dalle lotte religiose e politiche che sconvolgono il suo Paese.
E' ben costruita, cercando di regalare allo spettatore uno spaccato della condizione messicana a metà del Seicento, inoltre è presente un attento studio dei personaggi che ci permette di apprezzarli e odiarli nel corso della storia. Vengono affrontati diversi problemi, come quello della sessualità, quello religioso e quello di genere, che, attraverso le vicende legate alla protagonista, portano a riflettere sulle condizioni delle donne in Messico durante il periodo dell'Inquisizione.
Ho visto anche il film documentario Walt-Before Mickey, realizzato nel 2014, dove viene narrata le difficoltà che il creatore di Topolino dovette affrontare per riuscire a emergere nel mondo dell'animazione negli anni 20. In questo periodo, infatti, il mondo dei cartoni animati vantava un grandissimo successo grazie a personaggi iconici e, essendo un campo piuttosto costoso, erano pochi coloro che avrebbero rischiato per produrre nuovi cortometraggi.
Il giovane Disney sarà costretto, così, ad affrontare i fallimenti, i sotterfugi delle case di produzione e le difficoltà economiche che lo porteranno a cadere per poi rialzarsi sempre più deciso a raggiungere il suo scopo grazie al supporto dei suoi amici e di suo fratello.
Grazie a Netflix ho potuto recuperare  The iron lady e The woman in black.
Il primo è un film biografico che riguarda Margareth Thatcher, la prima a ricoprire il ruolo di Primo Ministro inglese nella storia, una donna che ha dovuto lottare per ottenere ogni cosa e che non è mai scesa a patti per nessun motivo, decisa a portare avanti le sue idee fino all'ultimo. Questo comportamento, però, l'ha portata a perdere molte cose importanti, soprattutto per quanto riguarda l'aspetto famigliare. Film del 2011 merita di essere visto per la stupenda performance di Meryl Streep.
Per quanto riguarda The woman in black, film del 2012, con Daniel Radcliffe nel ruolo di protagonista, è un remake dell'omonimo film del 1989, in cui ha recitato Adrian Rawlind, ovvero colui che nella saga di Harry Potter intepretò James Potter. Il film narra la vicenda vicenda paranormale che coinvolge Arthur Kipps, un giovane avvocato, che mentre analizza i documenti di una defunta, si trova a dover fare i conti con la morte di diversi bambini nel villaggio e dell'apparizione di presenza oscure a malvagie all'interno della villa in cui sta lavorando.
Il film è un horror drammatico che ho apprezzato molto, infatti è un genere che solitamente non apprezzo, la storia è molto intrigante e tiene attaccati allo schermo, inoltre, a parte brevi momenti, non vi sono scene splater o paurose, le apparizioni del fantasma che incute timore al villaggio non sono molto 'delicate', esso appare come un semplice spettatore che cammina e osserva ciò che avviene da distante, contrapponendosi con la crudeltà con cui uccide e sceglie le sue vittime.
Vi consiglio di vedere anche The Imitation Game, anno 2014, dove troviamo un emozionante Benedict Cumberbatch e una stupenda Keira Knightley alle prese con la storia di Alan Turing, colui che non inventò il primo computer ma che fu fondamentale per la fine della Seconda Guerra Mondiale, permettendo agli Alleati di decifrare i codici nazisti permettendo, così, la loro disfatta.
Ve lo consiglio molto, in quanto è una storia che non si sente molto spesso raccontare per diversi motivi, e solo negli ultimi anni è stato riconosciuto il vero valore delle scoperte di Turing e del contributo alla guerra che ha portato.
Ora passiamo ai libri...



Ho appena terminato la Saga di Divergent, e con parecchio ritardo visto che il primo capitolo dei libri è uscito nel 2011, mentre quello cinematografico nel 2014. La saga è composta da tre libri ovvero Divergent, Insurgent e Allegiant, e uno spin off dedicato a Quattro che, in modo molto fantasioso si intitola Four.
In un futuro apocalittico distrutto dalle guerre è sopravvissuta un'unica città che, per evitare l'inizio di nuove guerre, si è divisa in cinque fazioni: Intrepidi, Candidi, Eruditi, Pacifici e Abneganti. Ma le cose stanno precipitando lo stesso e toccherà a Tris e Four a salvare la loro città.
I primi due libri hanno una trama e uno stile di scrittura molto godibile e veloce, che costringe il lettore a rimanere incollato alle pagine, trattenendo il fiato nei momenti più difficili e sospirando di sollievo quando le cose cominciavano a procedere bene. Il modo di agire dei protagonisti, che continuano a correre e a lottare senza fermarsi aiuta ad avere un ritmo rapido e senza pause. E' proprio il cambiamento di ritmo a rendere Allegiant più lento e, a parer mio, complesso da digerire.  La prima parte risulta un po' fastidiosa in quanto vi è una calma innaturale che si contrappone alla rapidità dei libri precedenti, ma poi si risolleva intorno al metà del libro, conducendoci verso un finale che lascia di stucco.
E' una serie che vi consiglio di recuperare, se invece l'avete già letta ditemi cosa pensate qui sotto, nei commenti.
Vi è un ultimo libro che vi consiglio di prendere, leggere e regalare a più persone possibili. Si tratta di Storie della buonanotte per bambine ribelli, una raccolta di 100 storie che vogliono raccontare la vita di altrettante donne grandiose, che hanno cambiato la storia. Le loro vicende, alcune volte tragiche, altre con un lieto fine, sono riportate in modo semplice e comprensibile per i più piccoli, permettendo ai grandi di domani di conoscere alcune delle figure più importanti dei tempi antichi e del giorno d'oggi, e insegnando che se si vuole veramente qualcosa e si lavora sodo si possono fare grandi cose.
Buona lettura!

lunedì 15 maggio 2017

THE MIDNIGHT SEA di K.Ross

I secoli precedenti all'anno 0 hanno visto la nascita di grandi popoli, primo fra tutti quello greco, ma vi era un altro impero che splendente in quel periodo: l'Impero Persiano. Ma se i libri di storia non avessero raccontato tutto? Se questo impero deve la sua forza e la sua estensione a qualcosa di diverso che alla semplice bravura militare? Se avesse potuto contare su un aiuto un po' speciale?



Nazafareen è una ragazza senza nessun freno e testarda che ha perso la sorella minore a causa di un demone. I sensi di colpa che la divorano la portano a lasciare il suo clan per entrare a far parte dei Water Dog, guerrieri che combattono le entità oscure avvalendosi dei poteri dei daeva, anch'essi demoni ma che, grazie a dei bracciali magici, sono sotto il loro controllo.
La ragazza, alla fine dell'allenamento, riceve il suo daeva, Darius, un ragazzo misterioso e scorbutico con una preposizione per la manipolazione della terra. I due, dopo diverse difficoltà, inizieranno a legare ed essere a tutti gli effetti una squadra e forse qualcosa di molto di più, ma la loro realtà verrà sconvolta quando scopriranno che tutto quello che hanno imparato in realtà non è altro che una crudele manipolazione della verità, portandoli a cercare un luogo sicuro in cui rifugiarsi e combattere per ciò che è veramente giusto.
The Midnight Sea  mi ha tenuto incollata alle pagine fin dal primo momento grazie alla narrazione e alla trama avvincente. Nazafareen è una protagonista impulsiva, prima agisce e poi pensa a quello che avrebbe potuto fare, ma che tiene bene a mente il suo scopo: salvare chi ama sacrificando anche sè stessa. Proprio questo suo temperamento la porterà ad affrontare diversi problemi, soprattutto con Darius, il suo 'schiavo'.
Darius è un ragazzo schivo che usa la sua maschera di cinismo per nascondere la sua sofferenza. I suoi modi freddi e distaccati fanno intuire un animo complesso e tormentato che ci conquista subito, portandoci a desiderare un lieto fine per lui, che, invece, si autoinfligge continuamente 'dolore'. Il daeva, infatti, desidera la sua prigionia, desidera che la sua padrona lo ferisca o gli dia ordini, si impone di essere distaccato da lei quando in realtà ne è attratto irrimediabilmente. Con Nazafareen, però, assapora il senso di uguaglianza, di libertà e di fiducia, che gli permette di aprirsi verso di lei lentamente e in modo consapevole.
Il loro rapporto cresce continuamente nel corso del libro, in modo graduale, facendoci intuire un dolce finale che però rimane incerto, soprattutto dopo un avvenimento tragico e doloroso che, a metà libro, mi ha sconvolto, facendomi scendere anche una lacrimuccia. Questo evento va ad innescare quel susseguirsi di eventi che porteranno i due protagonisti a vedere le loro posizioni all'interno dei Water Dog messe in discussioni.
Mi è piaciuto molto che a far partire quella che sarà una vera e propria catastrofe fosse semplicemente il dolore umano, un dolore cieco dovuto alla perdita di una persona vicina ma che è stata mantenuta sempre a una certa distanza per evitare una colpa che li avrebbe macchiati per sempre. Questa sofferenza ha portato uno dei personaggi più belli del libro a diventare l'antagonista della protagonista, portandola molto vicino alla morte senza mai trovare un po' di compassione in quanto fin troppo sopraffatto dall'oscurità presente nel suo cuore.
Ma cosa c'entra tutto questo con l'introduzione che vi ho fatto all'inizio del post? Bè, con l'ambientazione che Kat Ross ci regala, magistrale e perfetta.
Nel corso del libro ho trovato spesso nomi di regioni o città che realmente sono esistite nell'antichità e che hanno ricoperto un determinato ruolo nella storia, e ho pensato fosse una coincidenza, finchè non sono giunta alla fine del romanzo, in cui viene rivelato il vero nome di uno dei personaggi. L'intera storia si svolge nel corso del 330 a.C., periodo di decadenza dell'Impero Persiano propria a causa di alcuni invasori, che nel libro di scuola sono semplici umani, ma in questo romanzo, invece, non sono altro che demoni e negromanti. Ciò apre un bellissimo parallelismo in cui fantasy e storia si compenetrano, andando a dare una versione rivisitata alla grandezza di un Impero che in 'pochissimo' tempo è scomparso dopo anni di governo luminoso. Inoltre, quante volte ci siamo chiesti come facevano alcuni giovani conquistatori a vincere battaglie sanguinolente contro comandanti più esperti di loro? Bene, questa volta verrà svelato il segreto, ovvero che al fianco di un giovane re passato alla storia c'erano dei daeva potentissimi, desiderosi di ottenere la libertà.
The Midnight Sea  è quel libro che ti dà la soddisfazione di arrivare alla conclusione, di intuire il percorso degli eventi, ma allo stesso tempo segue un percorso che ti lascia di sasso, interdetto, lasciando l'insoddisfazione di non aver compreso quei personaggi che, almeno un po', ti restano nel cuore.
Speriamo che anche nei prossimi romanzi troveremmo questa lucidità narrativa e una nuova avventura avvicente e meravigliosa come quella di questo meraviglioso primo capitolo!


Ringrazio la Dunwich Edizioni per avermi permesso di partecipare a questo Release Party permettendomi di scoprire una scrittrice meravigliosa, ovvero Kat Ross, e un libro stupefacente come questo.
Un bacione e buona lettura!

mercoledì 3 maggio 2017

LE BEATRICI di S. Benni

Molteplici voci si susseguono nello spettacolo ideato da Stefano Benni, diverse realtà e epoche fanno capolino in Le Beatrici, un'opera che va letta tutta d'un fiato.


Come già detto si tratta del copione di un'opera teatrale composta unicamente da monologhi femminili, intervallati da poesie divertenti e ironiche. Anche le parole pronunciate dalle protagoniste sono grondanti di sarcasmo e di satira, ma sono allo stesso modo taglienti e crudeli; esse portano alla luce il marcio della loro epoca e della loro realtà,che le avvolge e le distrugge.
Tra le donne di Benni emergono di sicuro in modo chiaro le figure di Beatrice e della Vecchia.
Quest'ultima racconta la vita di abusi che ha dovuto sopportare in gioventù e come il suo corpo, ormai anziano e decadente, non rispecchi l'anima giovane e vogliosa di vita che racchiude in sè. Le sue parole sono affilate e attaccano il lettore/spettatore senza pietà, mira a ferire. Le sue parole sono piene di sarcasmo quasi a voler nascondere il dolore che prova dentro di sè, la vergogna per quello che ha subito, arrivando a giustificarlo. E' una donna che non vuole mostrare la sua fragilità, ma poi si arrende e chiede di essere liberata, per poi tornare a richiudersi dietro una maschera di strafottenza solo per poter preservare la sua dignità.
E' una donna che non ha un periodo storico preciso dove poter essere collocata, la sua storia è simile a quella di molte altre ragazze che si sono trovate costrette a subire delle violenze, che non vogliono denunciare perché temono di perdere la loro forza, la loro indipendenza, la loro voce, sbagliando.
Il mio personaggio preferito, però, è e rimane Beatrice, o meglio la Beatrice di Dante. La ragazza che abbiamo imparato a conoscere attraverso le poesie del Sommo Poeta si rivela a noi in tutta la sua femminilità e in tutto il suo voler essere donna. 
E' un personaggio forte e caparbio che vuole vivere, che vuole essere amata come donna reale e non come mera creatura angelica da osannare attraverso canti.
Spiritosa e senza pelli sulla lingua, Beatrice ci racconta come essere la musa di un poeta possa avere dei pro e, molti, contro, la difficoltà di vivere in un momento storico dove la libertà è solo maschile e la donna, invece, debba essere vista come una creatura quasi divina.
A renderla ancora più vicina a noi questo è la presenza di riferimenti al nostro tempo, il che rende tutto ancora più divertente grazie alla compresenza della dialettica medioevale con quella contemporanea.
Benni è riuscito a catturare in modo autentico, e pieno, la realtà del mondo delle donne, la continua compresenza di diversi ruoli e stati d'animo nella figura femminile: angelo/diavolo, madre/lavoratrice, forte/fragile... Questi aspetti emergono in modo più o meno chiaro nelle vicende di tutte queste figure, portando in alcuni momenti a riflettere sulle loro storie, sul modo di rapportarsi con la sfera femminile e sul modo di vivere.
Vi lascio qui sotto il link per poter vedere il video di Cimdrp che legge il primo capitolo, quello appunto dedicato a Beatrice, e ci vediamo alla prossima recensione.
Buona lettura!