Regista:Marti Noxon
Attori: Lily Collins, Keanu Reeves, Alex Sharp
Un'altra opera meravigliosa e targata Netflix che mira a far conoscere al grande pubblico una malattia che affligge moltissime persone e di cui non si parla mai abbastanza, ovvero l'anoressia.
Ellen è una giovane artista che entra ed esce di continuo da centri di riabilitazione per i disturbi alimentari, finché la sua matrigna non le trova la casa di cura del dottor Beckham. All'interno di questa casa vi sono sette ragazzi con diverse storie, disturbi e manie, tra di loro ci sono sia persone che continuano a ricadere nel tunnel del disturbo, ma vi sono anche quelli che stanno risalendo dal fondo. Fra questi c'è Luke a cui Ellen si lega e che sembra infonderle la voglia di guarire.
Purtroppo un fatto imprevisto e terribile porta la ragazza a crollare: riprende il controllo della situazione ritornando a digiunare, arrivando a sfiorare il tragico epilogo.
Questo film rompe il tabù che avvolge questa malattia, mostrando anche in modo crudo gli effetti di questa e come sconvolge la vita delle persone affette e la sfera familiare.
Lily Collins è magistrale, donandoci una Ellen fredda verso il mondo che la circonda, che cerca l'annientamento per una colpa che non è sua: è lei che deve portare il peso dell'inadeguata capacità dei genitori di non riuscire ad aiutare o comprendere il malessere del figlio. Ellen diviene 'un problema' da far rimbalzare da una porta all'altra, da una clinica all'altra,e non più una persona che necessità di cure e di positività.
Purtroppo non ci è dato sapere quanto il personaggio di Ellen abbia a che fare con quello che ha portato la stessa Lily a seguire la via dell'anoressia, ma di sicuro l'attrice è riuscita a trasmettere il reale turbamento e orgoglio nel perdere peso di coloro che sono affetti da questo disturbo (state attenti alle microespressioni di Lily/Ellen!)
Personaggio che ho apprezzato molto è Luke, interpretato da Alex Sharp, che combatte la sua malattia attraverso l'esuberanza e la perenne positività. Unico ragazzo all'interno della casa famiglia è anche l'unico che incoraggia le altre a superare le loro riserve verso il cibo. Il suo percorso è un continuo crescendo di successi, ma rischierà di perdere tutto dopo una tragedia, mostrando come questa sia una malattia che rimane sempre al fianco delle persone che ne sono affette, pronta ad attaccarle nel momento di debolezza.
Fino all'osso si pone l'obiettivo di portare a luce alcune delle sfaccettature di questa malattia, rompendo il tabù in cui si trova, e spingendo le persone che ne soffrono a combattere per essere nuovamente liberi di vivere a pieno la vita. Ma spinge anche le persone vicine ai malati a interrogarsi
su quali siano i reali motivi che spingono questi a cercare di mantenere il controllo esercitandolo sul cibo. Il malessere di Ellen sembra arrivare proprio dalla mancanza capacità delle persone intorno a lei di comprendere che è lei quella che deve essere aiutata, non sono loro ad essere compatite o incoraggiate, che questo malessere non deve essere giustificato bensì combattuto, cosa che Beckham cerca di fare, ricordandogli che loro sono vivi e ciò basta per lottare.
Molte sono state le polemiche riguardo il fatto che questo film possa portare la gente a pensare che sia cool soffrire di questa malattia, ma credo che non abbiano visto la stessa pellicola che ho visto io, ma solo la prima mezz'ora. E' vero, all'interno della casa ci sono delle ragazze bellissime come Kelly o Tracy, ma si vede anche Pearl che viene intubata perché non mangia e che va in panico quando scopre le calorie all'interno della sacca. Vi sono le immagini di una festa, di una gita dai toni poetici, un amore dolce e delicato che nasce tra due persone che lottano per sopravvivere, ma che vengono immediatamente controbilanciante da tragedie, dalla paura di perdere il controllo e dalla ricaduta nel tunnel.
C'è della poesia all'interno del film che si contrappone alla tragedia, che ha lo scopo di sottolineare come ci siano dei motivi per cui vivere, che c'è qualcosa per cui vale la pena ingoiare un paio di calorie in più per essere in grado di reggersi in piedi e vivere a pieno.
Penso che questo film può essere un grande passo avanti verso un discorso più ampio e approfondito riguardo a questo argomento, che può permettere di comprendere almeno un po' cosa scatta nella testa di queste persone e di cosa sono costretti ad affrontare.
Buona visione!
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