martedì 2 agosto 2016

AMORE ZUCCHERO E CANNELLA di A. Bretley

E se tutta la tua vita cominciasse a sgretolarsi intorno a te? Se ogni tua certezza venisse a meno?
E se scoprissi che tutto quello a cui hai sempre creduto fosse sbagliato? Se la realtà ti portasse ad un nuovo inizio?


Queste sono le domande che accompagneranno la protagonista di Amore zucchero e cannella, Juliet.
Le sembra di aver raggiunto l'apice della sua giovane vita e breve vita: a 22 anni lavora per un'agenzia che organizza aste di opere d'arte e di antiquariato, ha un fidanzato che l'ama e con cui dividerà un meraviglioso appartamento in una strada dal nome romantico. Finché, durante in una notte di passione, Simon non la chiama con il nome della loro ex coinquilina. Così inizia una serie di sfortunati eventi che investano la ragazza, che, disperata, si aggrappa al quaderno di Violet, una
raccolta di consigli per essere un'ottima casalinga.
Juliet, così, è costretta a ricominciare tutto da capo, facendo anche fin troppo spesso scelte pessime che la obbligheranno a fare scelte ancora più dure. E' un viaggio difficile alla scoperta di sé stessa e che toccherà ogni singolo aspetto della sua vita, dalla sfera lavorativa a quella dell'amore.
Questo stravolgimento colpirà anche la sua assurda e strampalata famiglia e i suoi amici, scoprendo e rivelando delle verità alquanto scomode.
Lo stile di scrittura è scorrevole, che fa scorrere abbastanza velocemente le pagine, ma non mi ha coinvolto a livello sentimentale. Non mi sono riuscita a immedesimarmi molto in Juliet, per quanto la storia sia raccontata in prima persona e sia vicina alla mia età, in quanto la storia sembra un semplice resoconto degli avvenimenti, le emozioni e i pensieri sono alquanto sterili.                                                                                              Inoltre il suo atteggiamento è così distante da quello che sarebbe stato il normale comportamento di una ventenne, il suo nascondersi dietro un libro per casalinghe degli anni 50.
Devo dire però che i colpi di scena e le storie degli altri personaggi sono fantastiche e danno una scossa alla trama, che molto spesso è leggermente ripetitiva. Juliet, infatti, è probabilmente il personaggio con meno grinta del romanzo, che non riesce a prendere in mano la sua vita fino all'ultimo secondo, lasciandosi travolgere dagli eventi.
Questa ragazza vive nell'ombra della nonna e del padre, tormentandosi e chiedendosi che cosa avrebbero o non avrebbero fatto o come l'avrebbero giudicata per...la casa!                                                   Dopo una serie di scelte sbagliata che fanno presupporre, magari, l'inizio di una commedia romantica basata sui malintesi, ci troviamo, invece, catapultati nella disperazione di non avere una casa ordinata!  Certo, dopo, le cose hanno senso, ma credo che una migliore gestione della questione avrebbe di sicuro aiutato ad apprezzare la storia e le scelte della protagonista. Alcune hanno probabilmente una spiegazione psicologica, che, però, appunto viene lasciata abbandonata lì, senza studiarla o esplorarla a pieno .      
 Ho apprezzato molto, comunque, la scelta di Juliet di cambiare il suo modo di vivere e di affidarsi a quello che realmente le piace e che l'aiuta ad essere sé stessa, ma soprattutto il concetto di casa che l'autrice cerca di far passare.
Questo libro lo sconsiglio vivamente alle femministe convinte o chi non ha voglia di ritrovarsi in uno spaccato di vita quotidiana. Lo consiglio a chi ha voglia di leggere qualcosa di leggero e privo di grandi intrecci, ma soprattutto a chi ha bisogni di ricominciare e ha bisogno di ricordarsi che forse, dopo aver toccato il fondo, si può ricominciare.
E' un libro da leggere sotto l'ombrellone, in spiaggia, in cui non serve pensare molto.
Buona lettura!


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