lunedì 12 settembre 2016

IL TEMPLARE di Jan Guillon

IL TEMPLARE di Jan Guillou
I luoghi freddi e poco ospitali della Svezia del XII secolo fanno da sfondo alla storia di Arn, un ragazzo di nobili origini che a causa di alcuni 'segni divini' viene cresciuto in un convento benedettino. Qui imparerà sia a maneggiare la spada sia a comprendere le regole della filosofia e della logica, ma sarà sempre ignaro di come funziona il mondo secolare. Finché i frati che lo hanno cresciuto decideranno di rimandare a casa, per fare esperienza del mondo fuori le mura.
Il territorio svedese ė percorso dalla corruzione, dalle lotte e dal desiderio di potere e il giovane Arn si troverà spaesato, sarà proprio la sua ingenuità a mandare in rovinare tutto quello che aveva costruito e mandarlo in Terrasanta come infedele.
Ė il primo volume della saga "Cronache delle crociate", libri storici non molto conosciuti in Italia (ultimamente, però, sono stati ristampati), ma che riescono a mostrare, attraverso attente descrizioni storiche e filosofiche, uno spaccato poco conosciuto di questo secolo. Le descrizioni sono molto interessanti se si apprezza la storia, oltre ad essere necessarie per poter comprendere a pieno gli avvenimenti del libro, ma alcune volte sono molto pesanti.
Infatti, alcune volte ci si sofferma tanto su dettagli insignificanti, tralasciando quelli più importanti,  ma lo stile è scorrevole (come lo possono permettere nomi di città o regioni possibili da pronunciare).
La prima parte ė molto lenta, perché non succede molto,si parla molto dell'aspetto storico e religioso in cui si muove la storia, ma la seconda, legata molto di più alla crescita di Arn, le cose migliorano. Succedono molte cose e vengono calibrate e giustificate nel modo giusto, l'unica cosa fastidiosa sono i tagli temporali che colpiscono questa parte: alcuni avvenimenti vengono saltati e spiegati dal punto di vista di terzi (fratello, padre, servi...), mentre nella prima parte viene creata una specie di sinossi di ciò che è avvenuto. Infatti sarebbe stato meglio mantenere una scelta stilistica unitaria, su questo punto, evitando di avere una prima parte estremamente lenta e una che scorre troppo velocemente.
Una cosa che ho apprezzato ė il protagonista: ė ingenuo, e alcune volte rasenta la stupidaggine. Solo attraverso le esperienze e gli sbagli impara e capisce come deve comportarsi la volta successiva.
Una pecca ė Cecilia, personaggio femminile fondamentale, che viene presentata in un modo ( civetta e senza controllo) per poi diventare nelle pagine successive tutt'altra cosa (la perfetta donna di casa). Togliendo questo i personaggi presentano caratteri ben definiti, ma senza una grande evoluzione.
Non vedo l'ora di leggere gli altri due capitoli della serie.

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