domenica 29 novembre 2015

MARILYN

Anno:2012
Regista:Curtis
Attori: Eddie Redmayne, Emma Watson, Michelle Williams, Kennet Brannagh

Colin Clarck è un ragazzo giovane e ingenuo, con un grande sogno: far parte del mondo del cinema!
Decide così di abbandonare la sua sicura e accogliente casa di campagna a favore della caotica Londra, dove grazie alle sue capacità si fa notare ed entra a far parte della troupe del film Il principe e la ballerina.
Qui rimane incantato per la bellissima sensuale Marilyn, ma qualcosa scatterà nel momento in cui vedrà la donna fragile e insicura che è dietro alla stupenda stella del cinema. Ciò lo porterà a vivere una storia d'amore, alcune volte a senso unico e altre un po' confusa, che ha le sfumature di una fiaba.
Rimaniamo incantati da questo mondo, fatto di persone che pensano unicamente al business e a non perdere la loro gallina delle uova d'oro, grazie alla performance di Eddie Redmayne, che ci trasmette un certo senso di ingenuità. Riesce, infatti, a trasmettere un senso di amore innocente, quasi un desiderio di proteggerla da tutto e da tutti, nei confronti della diva, che si contrappone all'amore più passionale (che sarà presente solo all'inizio del film) per Lucy (Emma Watson), la costumista.
Ho apprezzato molto, infatti, che il regista abbia deciso di togliere quasi completamente, per il resto del film, la figura di Lucy, dandoci proprio l'illusione di essere inghiottiti, come il protagonista, dal fascino e dalle emozioni altalenanti di Marylin. Infatti, siamo quasi condividere con Colin l'attesa di essere chiamati a far parte di un'altra parte della vita privata della donna. Ne vorremmo sapere sempre di più e rimaniamo incatenati da ciò.
Una nota di merito va di sicuro a Michelle Williams, che è riuscita a immergersi così tanto nel personaggio così tanto da cancellarsi quasi completamente. Riesce, infatti, una Marylin ricca di sfaccettature, ma coerente con il personaggio che abbiamo imparato a conoscere grazie ai film, ma anche alle varie discrezioni.
Con un solo sguardo, un sorriso o un movimento della fronte ci sembra di trovarci di fronte a questa diva, ma anche a Norma Jean. Infatti, per la maggior parte della storia siamo in sua compagnia, della ragazza senza un padre e con la madre finita in manicomio, che viene sostituita nei momenti opportuni dalla Marilyn Monroe. Ma anche qui il personaggio di duplica: abbiamo la Mariliyn Monroe ansiosa sul set di un film inglese e quella allegra e civettuola delle interviste.
Colin ci porta, così, a conoscerla in ogni sfaccettatura di questa donna che popola ancora il nostro immaginario collettivo della diva, portandoci proprio nella sfera privata e aprendoci gli occhi e facendoci toccare ciò che doveva sopportare.
Non aspettatevi, però, un film biografico sul Marilyn, anche se potrebbe essere letto come tale visto che è lei il tema centrale, è lei a muovere tutto e a influenzare le stesse persone che la circondano, bensì è un film su due persone affini, entrambe ingenue che si trovano a far parte del mondo che hanno sempre voluto, ma allo stesso tempo si sentono estranei ad esso (uno per la sua concezione romantica della vita, l'altra per le continue incomprensioni fra lei e il resto del mondo). 
Guardatelo come una fiaba che è iniziata e conclusa in una sola settimana, portando momenti di estrema allegria e gioia, ma allo stesso tempo mortificazione dolore.
Buona visione!



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